Risse e baby gang a Treviso, due vertici tra sindaco, prefetto e questore per affrontare l’emergenza

Si svolgerà mercoledì mattina (7 settembre) un vertice a tre – sindaco di Treviso, prefetto e questore – per decidere quali azioni attuare per arginare i continui episodi di risse e violenza, che hanno come protagonisti gruppi di giovanissimi nel centro di Treviso.

L’ultimo momento di forte tensione in città risale al pomeriggio di sabato quando centinaia di  adolescenti (in gran parte provenienti da fuori città, arrivati in treno e corriera) si sono dati appuntamento nell’area più “calda” frequentata dalla cosiddette baby gang, tra la stazione delle autocorriere e Piazza Borsa. Il copione si ripete puntualmente ogni sabato nel tardo pomeriggio: il punto d’incontro fissato nei social, la messa in scena di liti violente, che coinvolgono spesso ragazzine, e il pubblico di coetanei che incita chi mena le mani nell’improvvisato ring.

Il tutto a beneficio degli smartphone e della rete, poiché le risse vengono filmate e diffuse immediatamente nei canali social, da esibire per accumulare like e follower. I video che  sabato scorso hanno immortalato la massa, che  ha messo sotto assedio l’ingresso cittadino, hanno conteggiato migliaia e migliaia di visualizzazioni tra i giovanissimi iscritti di TikTok.

“Treviso spacca come l’America” è uno dei tanti commenti rilasciati in TikTok, sotto le forti immagini dell’ultimo parapiglia, scoppiato quando due ragazzine quattordicenni hanno dato il via a una scazzottata nel bar della stazione Mom, tra le urla e gli incitamenti dell’orda, che si è poi spostata lungo Corso del Popolo, verso Piazza Borsa. La presenza di sedici agenti della polizia locale, di presidio sabato nei punti più nevralgici del centro fino alle 20.30, ha scongiurato che la situazione degenerasse, oltre ai pugni volati tra i più scalmanati e le raffiche di insulti.

“Non possiamo militarizzare la città per colpa di pochi violenti, ma dobbiamo assolutamente mettere in atto un piano per arginare il fenomeno”, dichiara il sindaco Mario Conte, che di questa emergenza ha già parlato ieri mattina con il prefetto Angelo Sidoti e il questore Manuela De Bernardin, a margine dell’incontro convocato in Prefettura per affrontare un’altra questione cruciale per l’ordine pubblico della città.

“Delle risse e delle baby gang discuteremo in modo approfondito in un secondo incontro, programmato per mercoledì mattina”, prosegue il primo cittadino, che continuamente richiama le famiglie dei ragazzi coinvolti nelle risse ad assumersi le proprie responsabilità, per arginare quella che è diventata l’espressione di un diffuso “malessere” tra gli adolescenti fruitori dei social.

“Per fortuna sabato scorso non è accaduto nulla di così grave, se non la tensione creata da questa massa di giovanissimi, che ha impressionato chi passeggiava in centro. E’ stata determinante la presenza dei nostri agenti municipali che hanno effettuato una capillare attività di prevenzione”, prosegue il cittadino, “Questi ragazzi e ragazze diventano come attori che mettono in scena una protesta contro il sistema. Ma tenerli sotto controllo ha un forte costo economico, quando dobbiamo far intervenire in massa le forze dell’ordine. Chi deve pagare i costi in più? Perciò dobbiamo chiamare in causa la responsabilità dei genitori: o contribuiscono a questa spesa pubblica o al sabato pomeriggio vengono in città insieme ai loro figli. Ne stiamo identificando a centinaia di questi ragazzi. Saranno sanzionati e convocheremo i genitori in caso siano dei minorenni”.

Nell’attesa di approntare un altro piano anti-risse, come già avvenuto l’autunno scorso, lunedì mattina l’incontro a tre in Prefettura ha affrontato la situazione di degrado e disagio che si sta verificando, da qualche mese, al park Appiani, a pochi passi dalla sede della Questura e dell’ufficio stranieri.

“Stiamo registrando la continua presenza di immigrati pakistani richiedenti asilo, che hanno trovato rifugio sotto la tettoia del parcheggio”, dice Mario Conte, “Mi arrivano segnalazioni continue. La situazione è preoccupante dal punto di vista sanitario e della sicurezza. Ogni due settimane interveniamo, li mandiamo via, ripuliamo l’area e la sanifichiamo. Però, dopo poco, ritornano a dormire nel parcheggio, ma non sono sempre le stesse persone. Io credo che il park Appiani sia diventato il luogo di riferimento dei pakistani richiedenti asilo, probabilmente vengono scaricati qui da chi trasporta immigrati clandestini. E’ un problema di cui non può farsi carico solo il Comune. Per questo ho voluto l’incontro con il prefetto e il questore, a cui hanno partecipato anche l’assessore ai servizi sociali Gloria Tessarolo e il comandante della polizia locale, Andrea Gallo. Una soluzione per sistemare questi immigrati è stata individuata, lo si potrà sapere con certezza tra qualche giorno. Ho trovato una grande apertura da parte del prefetto e del questore, che hanno dato la massima disponibilità a risolvere un problema che non può essere più trascurato”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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