Oltre 260mila visitatori da tutto il mondo, più di duemila espositori e una rappresentanza trevigiana che si fa notare in tutti i settori dell’arredo: sono i risultati della 60esima edizione del Salone del Mobile di Milano, che quest’anno hanno superato le aspettative dell’organizzazione.
A fiera conclusa, il bilancio descritto dai titolari o dai collaboratori delle aziende presenti, benché sfiniti dalle lunghe giornate di colloquio con i buyer nazionali e internazionali, è ottimo: molti di loro si dicono soddisfatti di aver potuto mostrare di persona una gamma di prodotti del tutto nuovi, sostituendo la modalità di dialogo virtuale degli ultimi due anni.
Con l’arrivo dei venditori sono tornati anche i grandi allestimenti (e investimenti in visibilità): alcune aziende si sono attrezzate con un front desk doppio o triplo, capace di riorganizzare le code di ospiti che si formavano fuori dallo stand, altre hanno organizzato eventi, dimostrazioni e performance di cucina.
Lampante in tutti i padiglioni, maggiore rispetto al passato, l’attenzione nei confronti del tema dell’ecosostenibilità: edere rampicanti, legno, materiali da riciclo, persino suoni naturali per mostrare ai clienti oltreconfine uno sguardo determinato verso il raggiungimento degli obiettivi ESG.
Grazie al ritorno massiccio dei professionisti dall’estero (in massa da tutto il mondo tranne che da Cina e Russia, questi ultimi in calo) anche le attività di contorno, nella città di Milano e nei punti ristoro interni all’area fieristica, hanno visto un’affluenza molto positiva, anche se non ancora ai livelli del 2019.
“Abbiamo avuto il tempo di parlare a lungo con i clienti, andarci a pranzo – afferma un espositore, ma anche molti altri confermano la stessa opinione, – era da tanto che non succedeva. Durante il Covid abbiamo avuto il tempo di progettare nuovi elementi che oggi presentiamo finalmente di persona, ma la parte più importante di questa fiera è l’incontro fisico, che diventa conviviale e alla fine informale”.
Tra gli espositori della Marca Trevigiana abbiamo incontrato (e, per alcuni, intervistato nel servizio allegato): Alf Uno Spa di Francenigo di Gaiarine, Barazza Srl di Santa Lucia di Piave, Bosa Srl di Borso del Grappa, Capodopera Srl di Revine, Cadorin Group Srl di Possagno, Cerasa di Bibano di Godega di Sant’Urbano, De Castelli di Crocetta, Dieffebi Spa di San Vendemiano, Dielle Spa di Mosnigo, Ditre Italia Srl, Doimo Cucine e Doimo Salotti, Falmec di Vittorio Veneto, Gaber Srl di Caerano, Itlas di Cordignano, Roberti Outdoor Pleasure di Corbanese e Pianca di Gaiarine.
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