Mostra orgoglioso un’e-mail sul proprio cellulare il sindaco di Treviso Mario Conte. Il contenuto? Un documento ricevuto dal Ministero che dà il via libera al quarto lotto della Tangenziale di Treviso.
“Tra qualche anno potrete dire che c’eravate” scherza con i cronisti lo stesso Conte nell’attesa dell’arrivo del Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini che, in visita al cantiere di Ats, porta in dote anche il via libera ai lavori di un’opera attesa da 30 anni.
Per molti la data di ieri, venerdì 17, porta sfortuna “ma non per la città di Treviso” commenta il ministro e vicepremier, che ricorda anche come “alcune firme pesino e si aspettino da tempo. Il quarto lotto ridurrà il traffico e l’inquinamento di questa splendida città”.
“Finalmente siamo riusciti a sbloccare un’opera attesa da trent’anni dalla comunità trevigiana – aggiunge il sindaco – infrastruttura fondamentale per liberare dal traffico i quartieri di Monigo e San Giuseppe. Quest’opera si inserisce in un progetto di sviluppo territoriale all’insegna della sostenibilità ambientale, visto che andremo a liberare dal traffico il quadrante di San Giuseppe che oggi soffoca”.
Dal palco allestito nel cantiere di Ats Salvini, dopo aver annunciato lo sblocco dell’opera, ha anche promesso di trovare i fondi per realizzarla. “Oggi vi porto il progetto – promette il ministro – la prossima volta vi porto l’assegno”. Conte, visibilmente compiaciuto dall’annuncio, precisa: “Il finanziamento è il secondo step, ma sono soddisfatto della promessa di Salvini”.
Proprio i costi, lievitati con il passare degli anni, sembrano essere la “nota dolente” di questo tratto di strada. Il primo preventivo era di 30 milioni, passati poi a 50 nel secondo e oggi, come annunciato da Salvini, arrivati a 77 milioni per la realizzazione dei quattro chilometri di tangenziale.
“Oggi stiamo parlando di un documento ministeriale che dà il via libera ad Anas per la progettazione – conclude Conte – quindi tutte le valutazioni saranno successive. Stiamo parlando di stime che tengono conto dell’aumento dei costi di questo periodo. Oggi però abbiamo un documento che dice ‘avanti tutta’ col quarto lotto, documento che in trent’anni non era mai esistito”.
I complimenti a Matteo Salvini e a tutti quelli che hanno lavorato per sbloccare il quarto stralcio della tangenziale (tra cui la Regione Veneto) sono arrivati anche dal parlamentare leghista Gianangelo Bof, presente alla visita al cantiere di Ats: “E’ un’opera che il territorio aspettava da molti anni e che ora, finalmente, vede la luce”.
Autonomia, Salvini: “Promessa mantenuta”
“Il 2023 sarà l’anno della tanto attesa autonomia visto che il Parlamento ha tutto l’anno per metterci il timbro finale – commenta il ministro, che non teme la presenza di franchi tiratori all’interno della maggioranza che potrebbero votare contro, viste le numerose contestazioni arrivate soprattutto dalle regioni del Sud Italia. “È contestata dalla sinistra – precisa Salvini – non dal Sud, visto che ci sono governatori come quelli di Calabria, Sicilia, Basilicata e Abruzzo che hanno votato a favore”.
La speranza di Salvini è che “qualcuno a sinistra si renda conto che l’autonomia significa modernità, efficienza, trasparenza e velocità e che passino da un ‘no’ ideologico a un sì. L’autonomia non toglie niente a nessuno ma premia il buon governo e sono convinto che aumenteranno i consensi sia all’interno del governo che fuori”.
Non ci sta, però, il Partito Democratico veneto, che ieri ha presentato il disegno di legge costituzionale per escludere le materie dell’energia e della scuola dall’autonomia. “Con la nuova conduzione mi sembra che il Pd sia il partito dei no” conclude.
Ponte sullo Stretto, “opera attesa da 50 anni che gli italiani continuano a pagare”
Assieme all’autonomia, nel consiglio dei ministri di giovedì è stato approvato anche il “decreto ponte”. Se realizzata, l’opera, della lunghezza di oltre tre chilometri, diventerà il ponte sospeso più lungo del mondo: quello sullo Stretto di Messina è il cavallo di battaglia di Salvini dal giorno zero del suo ministero.
“È un’opera che attirerà ingegneri che potranno mettere a frutto le loro competenze – spiega Salvini – e per la quale gli italiani hanno speso centinaia di migliaia di euro senza che fosse posata una pietra”.
Proprio la determinazione di Salvini nel voler realizzare il ponte sullo Stretto era stata criticata da alcuni leghisti veneti all’indomani della débacle della Lega alle elezioni politiche. “Il ponte non interessa né ai siciliani né tanto meno ai calabresi” dichiarò Toni Da Re a ottobre. L’europarlamentare vittoriese era presente ieri a Treviso insieme ad altri big del partito e non si è sbilanciato sulla questione.
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it