Sanità territoriale, servizi e opportunità: dimezzate le liste d’attesa. Benazzi e Brescacin: “Il futuro? Case di Comunità e telemedicina”

Sonia Brescacin e Francesco Benazzi

Qual’è, oggi, la situazione della sanità veneta? E quali saranno gli sviluppi futuri? Ieri, al Museo di Santa Caterina a Treviso, la presidente della Quinta Commissione Regionale Sanità e Sociale, la consigliera Sonia Brescacin e il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi hanno incontrato i cittadini per fornire loro un quadro generale.

Con la conferenza “Sanità territoriale, servizi e opportunità”, organizzato dall’Ulss 2 in collaborazione con il Comune di Treviso, il direttore Benazzi e la consigliera Brescacin hanno voluto mettere in luce i dati della sanità veneta e trevigiana, con un focus sui progetti futuri. A dare inizio alla serata, in una sala colma di cittadini attenti, è stato il sindaco di Treviso, Mario Conte, il quale ha portato i saluti dell’Amministrazione Comunale. 

Il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi

Sanità veneta: i due anni di Covid e le lunghe liste d’attesa 

I due anni di pandemia da Covid-19 hanno messo a soqquadro la sanità del paese. I ricoveri, le visite e le prestazioni sanitarie hanno riscontrato un ritardo non da poco, diventando una vera e propria emergenza. Oggi la sanità sta rimettendo insieme i pezzi ma, il grosso problema delle lunghe liste d’attesa, c’è ancora.

“Parliamo oggi di una sanità che ha vissuto due anni di Covid e quindi, in questi due anni, le prestazioni non sono state eseguite e si sono create liste di attesa – ha spiegato il direttore Benazzi -. Stiamo lavorando per abbatterle in modo proficuo: ad oggi le abbiamo ridotte di circa il 50%, abbiamo azzerato l’EB, ne abbiamo circa 1.200 dell’ED e circa 8 mila dell’EP. Contiamo, entro giugno, di azzerarle tutte in modo tale da poter dare una risposta puntuale ai cittadini”. 

“I dati oggettivi del 2023 ci dicono che, il sistema regionale e i professionisti della sanità, hanno lavorato molto di più dell’anno precedente – ha aggiunto Brescacin -. Questo permette di dare risposte ai cittadini. Stiamo affrontando, in modo poderoso e tutti assieme, le difficoltà create dalle liste d’attesa. Ad oggi, rispetto a 6 mesi fa, le prestazioni di categorie B sono state ridotte da 80 mila a 20 mila, le prestazioni di categoria P sono state ridotte da 76 mila a 38 mila. Continueremo a lavorare in questi termini anche nel primo semestre 2024″.

“La sanità veneta è un’eccellenza – ha detto Benazzi -. Si trova ai primi posti in Italia, in Europa e nel mondo. Una sanità che si basa sulla fiscalità generale: un cittadino che ha un reddito lordo di 50 mila euro, paga la sanità circa 2.800 euro. La sanità italiana, con poche spese di fiscalità, riesce a dare tanto. Ci auguriamo che il sistema pubblico continui così com’è e che soprattutto il Governo continui ad investire sulla sanità perché è un bene universalistico”.

Un futuro in mano alle Case di Comunità e alla Telemedicina

Le Case della Comunità sono le nuove strutture socio-sanitarie che stanno per entrare concretamente a far parte del Servizio Sanitario Nazionale. I cittadini potranno accedervi per bisogni di assistenza sanitaria, sociosanitaria e sociale. All’interno di queste strutture, sarà presente un’ equipe di medici di medicina generale, pediatri, medici specialisti, infermieri e altri professionisti della salute che opereranno in sinergia con la rete dei Comuni e delle farmacie territoriali.

Un’altra novità che sta prendendo piede con l’avanzare della tecnologia è la Telemedicina: un insieme di tecniche mediche, in sinergia con la nuova tecnologia, che permettono il monitoraggio e la cura del paziente a distanza. Essa consente di: assistere e fare visite di controllo ai pazienti, controllare a distanza i parametri vitali di pazienti, far dialogare sanitari per consulti su particolari casi clinici e inviare o ricevere documenti, diagnosi e referti.

“Il furto della sanità sono le Case di Comunità – ha spiegato Benazzi -. Avremo, all’interno delle Case di Comunità, gli specialisti e lavoreremo molto con la telemedicina. Con quest’ultima, soprattutto in wireless e con i braccialetti indossati dal paziente, potremmo gestire, tempestivamente, tutte le malattie croniche”.

“Continuerà, parallelamente alla riduzione delle liste d’attesa, un lavoro di innovazione tecnologica all’interno della rete ospedaliera e di investimenti significativi per la messa in sicurezza sismica e l’efficientamento energetico – conclude Brescacin -.  Accanto a questo, la medicina territoriale, sta lavorando in modo intenso per mettere a terra tutti i finanziamenti che il Pnrr ci da per la salute, in particolare per le Case di Comunità, per gli infermieri di famiglia e per la telemedicina. Un lavoro importante, le Case di Comunità diventeranno un punto di riferimento per la cittadinanza, la quale potrà trovare servizi sanitari di base e socio assistenziali, attraverso la messa in rete di professionisti (medici di medicina generale, specialisti e infermieri di famiglia), presenti 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Questi professionisti affronteranno tutti coloro che hanno una patologia o situazioni non complesse in modo proattivo, creando salute e evitando che la situazione si aggravi”.

(Foto e video: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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