Sara Zanotto direttrice di Fameja Alpina: “Cari alpini trevigiani, scrivetemi i vostri pensieri su un anno di Covid”

Con quali sentimenti ed emozioni gli alpini dell’Ana di Treviso stanno vivendo il difficile anno  della pandemia, causa dell’annullamento di raduni, incontri sezionali e momenti conviviali, il “fertilizzante” di cui si alimenta l’attività corale delle penne nere?

Sara Zanotto, la giovane direttrice responsabile del periodico “Fameja Alpina”, invita gli associati e i capigruppo a mettere per iscritto pensieri e riflessioni, come fossero le lettere dal fronte della guerra combattuta contro il virus. 

L’invito è rivolto a tutti gli oltre 10 mila associati, suddivisi negli 89 gruppi in cui è articolata l’Associazione nazionale alpini sezione di Treviso “Terre del Piave, del Montello e del Grappa”, che nel mese di ottobre 2021 celebrerà il centenario della fondazione. Anche il periodico “Fameja Alpina”, fondato nel 1965 da Mario Altarui, nel 2020 doveva festeggiare il suo 65esimo anniversario, spazzato via però, come tutti gli altri eventi degli alpini, dalla violenza del coronavirus.

Sara Zanotto, vicentina di 29 anni, vuole restare in collegamento con quelli che definisce i “suoi alpini” e chiede loro di tornare a scrivere lettere vere, come si faceva un tempo.

“Mi preme che tutti possano comunicare. Dato che l’età media dell’Ana non è quella dello smartphone, ho pensato che il vecchio mezzo della carta e della penna sia molto più facile per tanti di loro – dice – In un certo modo, si può fare un parallelismo tra le lettere che venivano inviate dal fronte e quelle che sono dettate da un altro tipo di guerra. Vorrei stimolare l’esercizio di razionalizzare i propri pensieri attraverso la carta, e non tramite i brevi messaggi a cui siamo abituati oggi. Occorre che si prendano un po’ di tempo per scrivere cosa hanno provato in questo ultimo anno, come si sentono, se si vedono cambiati e se hanno delle riflessioni da comunicare”. 

Nessuna polemica su cosa si poteva fare e non si è fatto, ma solo il racconto di come stanno realmente nel tempo segnato dal Covid. Io ci tengo a saperlo e risponderò a tutti.

Mi mancano molto i nostri consueti incontri in sede, che ci vedevamo tutti insieme ogni settimana. L’associazionismo dell’Ana è il frutto della collaborazione e dell’affiatamento di tutti. Per molti alpini è quasi come fosse un secondo lavoro, un impegno costante al servizio di chi ha più bisogno”.

Sara Zanotto sottolinea che gli alpini dell’Ana, in effetti, non si sono mai fermati perchè molti di loro sono stati impegnati in iniziative solidali, per fronteggiare le tante emergenze determinate dalla pandemia, svolgendo soprattutto incarichi di protezione civile. 

“Le lettere che gli alpini invieranno resteranno a memoria di questo particolare momento, in cui c’è stata anche la riscoperta di molti valori”, conclude la direttrice di Fameja Alpina, “Cercheremo di valorizzare le loro lettere nel corso dei festeggiamenti programmati per il centenatio dell’Ana di Treviso, Covid permettendo. Anche il nostro periodico avrà un suo spazio dedicato, visto che nell’aprile del 2020 avevamo un traguardo da festeggiare“.

L’indirizzo a cui inviare le lettere, tramite la posta tradizionale, è pubblicato nel sito web della sezione Ana di Treviso, che per il 30 maggio prossimo ha convocato l’assemblea per il rinnovo del direttivo (unico candidato alla presidenza sarà l’uscente Marco Piovesan) e varare la riforma interna dei raggruppamenti, sparsi in circa 3700 chilometri quadrati di territorio, per migliorare la capacità gestionale.


(Foto: archivio Qdpnews.it).
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