Scontrino elettronico obbligatorio, Confartigianato Imprese Marca Trevigiana: “Difficoltà per le imprese, serviva più tempo”

Nell mattina di ieri, lunedì 1 luglio, ha fatto la sua apparizione lo scontrino elettronico. Obbligatorio, per ora, per tutte le attività artigiane, commerciali e di somministrazione con volume d’affari superiore a 400 mila euro.

Si passerà dall’attuale cassa “fisica” a un’infrastruttura completa e certificata con la funzione di memorizzazione e invio dei corrispettivi, con la garanzia di una connessione sicura e inalterabile diretta all’Agenzia delle Entrate.

Positiva la circolare dell’Agenzia delle Entrate richiesta dal sistema Confartigianato, che prevede che tutti i soggetti obbligati alla trasmissione telematica dei corrispettivi sin da ieri, potranno adempiere al nuovo obbligo entro il 31 agosto senza incorrere in sanzioni. Ciò significa che le imprese coinvolte avranno più tempo per adeguarsi tecnologicamente e, nel frattempo, potranno continuare ad emettere scontrini, ricevute fiscali e ad annotare i relativi importi sul tradizionale registro cartaceo.

“Serviva più tempo – afferma Vendemiano Sartor, presidente di Confartigianato Imprese Marca trevigiana – perché questa scadenza ha già creato caos e delle difficoltà oggettive legate al cambiamento tecnologico in atto. Moltissime le imprese che ci hanno segnalato difficoltà sia nell’installazione dei nuovi registratori telematici, sia nell’adeguare l’attuale misuratore fiscale”.

Su richiesta di Confartigianato, in relazione a tali situazioni di criticità, è stato previsto per un periodo di sei mesi dall’avvio del nuovo obbligo, la non applicazione di sanzioni.

“L’operazione – continua Sartor – purtroppo non sarà senza costi per le imprese: artigiani e commercianti, infatti, dovranno sostituire o “aggiornare” i registratori di cassa investendo fra gli 800 e i mille euro. In compenso otterranno un credito d’imposta del 50 per cento entro la soglia massima di 250 euro (50 euro nel caso di ammodernamento di una vecchia macchina)”.

In ogni caso, questo è soltanto l’anticipo della vera “rivoluzione” che arriverà il 1° gennaio prossimo. Secondo quanto appena stabilito dal “Decreto crescita”, tutte le attività soggette a Iva, quindi anche gli artigiani e i commercianti al minuto con fatturato annuo inferiore a 400.000 euro, saranno obbligate al nuovo scontrino.

“Siamo preoccupati sia per gli artigiani sia per le imprese – conclude Sartor – che operano in una sede non fisica e nei territori che soffrono la carenza di connessione web. Per questo continueremo a batterci affinché il Decreto possa essere migliorato, consentendo alle imprese di operare con il minor impatto burocratico possibile”.

(Fonte: Confartigianato Imprese Marca Trevigiana).
(Foto: Freepik).
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