Scritte minacciose contro il sindaco Conte davanti all’Istituto Palladio, la solidarietà di Zaia, Marcon e Da Re: “Gesto odioso, da punire”

“Siamo di fronte all’ennesimo incivile atto da parte dei no-vax, nemici delle istituzioni. Istituzioni che al contrario hanno saputo difendere il Paese in un momento tanto duro quale è stato quello dell’emergenza sanitaria e pandemica. Esprimo la massima solidarietà al sindaco di Treviso Mario Conte, vittima di un odioso episodio”.

Sono le parole con cui il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia esprime vicinanza al sindaco del capoluogo della Marca per la scritta no-vax contro la sua persona apparsa oggi all’ingresso dell’Istituto Palladio di Treviso, scuola che tra l’altro vede il primo cittadino trevigiano tra i suoi ex studenti.

“Si faccia piena chiarezza sull’autore del gesto – esorta Zaia – è inaccettabile il prosieguo ancora oggi del clima d’odio che avvelena il Paese. Sono gesti inutili che non fermeranno l’azione degli Amministratori che come Conte lavorano ogni giorno per superare le difficoltà”.

“Esprimo massima solidarietà a Mario Conte, sindaco di Treviso – commenta il presidente della Provincia Stefano Marcon – per le frasi offensive e minacciose da lui ricevute, per di più scritte all’ingresso di una scuola, un atto doppiamente grave. Come presidente della Provincia e anche come sindaco (di Castelfranco Veneto ndr) gli sono vicino, è ora di finirla con questo clima di tensione nei confronti degli Amministratori pubblici che sono da sempre in prima fila per il bene dei cittadini e che non si sono risparmiati un solo istante durante questi difficili anni della pandemia. Mi auguro che le Forze dell’ordine possano al più presto individuare gli autori del gesto e mettere un freno una volta per tutte a questo clima di tensione inutile e dannoso”.

Piena solidarietà a Conte anche da parte dell’europarlamentare ed ex sindaco di Vittorio Veneto Gianantonio Da Re: “Massima solidarietà al sindaco Mario Conte per le scritte comparse sui muri dell’Istituto Palladio di Treviso. Un gesto vile che offende la memoria di chi ha sofferto proprio a causa del Covid. Un atto vandalico che deve essere punito, anche perché avvenuto in una scuola che lavora per educare i propri studenti al rispetto e alla responsabilità verso gli altri”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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