Treviso, oggi scuole al via ma non per i docenti precari, assunzioni slittate per errori nelle Gps: “Attesa snervante”

La scuola oggi riparte per 110 mila studenti trevigiani con tutte le difficoltà dopo un lungo periodo di incertezza e di continui cambi di rotta ministeriali. Purtroppo il problema di ogni anno resta e quest’anno si è ingigantito: gli insegnanti di ruolo non bastano e i precari della provincia di Treviso stanno vivendo settimane di continua tensione perché, non solo la scelta dei posti disponibili si farà in via telematica, ma anche perché ad oggi, lunedì 14 settembre, questi posti da assegnare ai supplenti non sono ancora stati pubblicati.

Il rischio è che i circa 1.500 posti mancanti in provincia (una delle più carenti di personale docente a livello nazionale) vengano coperti, nella migliore delle ipotesi, entro la fine di questa settimana, nella peggiore dopo le elezioni del 20 e 21 settembre.

Qual è il motivo del ritardo? Gli errori riscontrati nelle nuove Graduatorie per le supplenze (Gps), che sono state pubblicate una prima volta il 3 settembre e una seconda volta, in versione rivista, sabato scorso, 12 settembre.

Graduatorie della provincia di Treviso in cui c’è stato un vero e proprio boom di nuovi inserimenti, molti dei quali provenienti da altre province venete o da altre regioni italiane, in particolare del Sud Italia.

La dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Barbara Sardella, il 12 settembre ha scritto alle scuole trevigiane per motivare quanto sta accadendo: “Purtroppo la notevole mole di errori riscontrata nelle Gps (sono pervenuti migliaia di reclami) ha indotto quasi tutte le scuole a dover rivedere molte valutazioni al fine di non ritrovarsi, dopo la stipula del contratto, a dover risolvere gran parte dei contratti“.

“Questo ha determinato che molte scuole hanno rivisto le varie posizioni degli aspiranti in graduatoria fino a giovedì pomeriggio (10 settembre, ndr) – continua Sardella -, con la conseguenza che le graduatorie sono state riprodotte solo l’11 settembre e non credo che siano ancora corrette. Queste ultime andavano poi scaricate e assemblate una per una per esigenze del sistema Sigeco. Spero che questo ritardo iniziale almeno ci eviti di dover rifare gran parte dei contratti”.

Cosa ne pensano i diretti interessati? Qdpnews.it l’ha chiesto ad alcuni di loro.

“Sono una docente di lettere e la cosa che ho notato è che le graduatorie delle classi di concorso A011 o A012, ma non solo, continuano a essere piene zeppe di errori. Com’è possibile che ci siano persone con 66 o addirittura 99 punti di titoli di accesso, ossia la laurea? Da quanto so il massimo punteggio che si può avere con un 110 e lode è 33 punti. A mio parere continuano ad esserci refusi ed errori e questo comporta un avanzamento di determinate persone rispetto a molte altre, spesso del Sud“.

“Questa lunga attesa è snervante – afferma un altro docente -, siamo in attesa dal 3 settembre, prima pubblicazione delle Gps. Il ministero, come ogni anno, aveva promesso di farci entrare in classe oggi, primo giorno di scuola, ma tanto per cambiare non è avvenuto. Le nuove graduatorie dovevano velocizzare le nostre assunzioni, invece, molto probabilmente, entreremo in classe dopo le elezioni, anche se diverse scuole saranno costrette a lezioni ad orario ridotto questa settimana anche perché mancano i supplenti”.

Degli attesi concorsi non si sa nulla, parlano di ottobre ma la vedo molto dura visto che le promesse finora non sono state mantenute – dichiara un terzo insegnante –, intanto ci hanno fatto iscrivere e si spera non ci siano errori o punteggi “gonfiati” come nelle nuove Gps. Per fortuna, nel mio caso, i conteggi sono corretti ma così non è stato per molti altri colleghi, spesso scavalcati senza criterio da persone più giovani o con punteggi talmente alti da essere impossibili. Confido che questo ritardo sia dovuto a puntuali, anche se lunghi, controlli affinché si premi chi ha dimostrato onestà nell’inserimento dei propri titoli“.

A tutti questi problemi si aggiunge il fatto che le famiglie sono già molto provate dalla compilazione di numerosi documenti e dalla lettura di molte circolari, ma la cosa che lamentano maggiormente sono gli orari di accesso e di uscita, che causeranno ritardi al lavoro ad inizio giornata oppure necessità di chiedere permessi per ritirare i figli all’orario stabilito dagli istituti.

Anche il tema delle mascherine potrebbe pesare sulle tasche delle famiglie perché si chiede ai bambini di indossare quelle chirurgiche che saranno consegnate a scuola (salvo imprevisti), ma in alcuni istituti si obbligano gli studenti a buttare la mascherina personale indossata fino all’ingresso, per poi utilizzare quella scolastica, che andrà gettata nuovamente all’uscita per indossarne una di nuova.

Non in tutte le scuole, però, ci saranno misure così rigide, si potranno infatti utilizzare le mascherine in stoffa lavabili e la speranza di tutti è che ci sia tanta flessibilità, pur nel rispetto della sicurezza di tutti, perchè gli alunni non sono dei robot ma persone con sentimenti ed incrementare la paura di entrare in classe diventerebbe controproducente in questa fase in cui l’incertezza è già sufficientemente alta.

(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: Archivio Qdpnews.it).
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