Senza biglietto, sputa in faccia tre volte al controllore: condannato a 7 mesi di reclusione, dovrà pagare oltre 6.400 euro di danni e spese

MOM – Mobilità di Marca ha voluto rendere pubblico l’esito del procedimento penale che ha visto imputato uno straniero di 23 anni, condannato dal Tribunale di Treviso a 7 mesi di reclusione (con sospensione condizionale della pena), al pagamento di 3 mila euro di danni non patrimoniali in favore del verificatore e delle spese di costituzione di parte civile, quantificate in 3.420 euro più oneri.

L’uomo è stato ritenuto penalmente responsabile dei reati a lui ascritti: resistenza a pubblico ufficiale, oltraggio a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato.

Così l’azienda del trasporto pubblico su gomma ricostruisce il fatto: “Era il 12 giugno 2019 quando, nel corso di un normale controllo dei titoli di viaggio a bordo della linea urbana 3, da Treviso a Silea, un agente accertatore chiede al giovane di esibire il titolo di viaggio. L’uomo afferma di essere abbonato ma di non avere il titolo con sé.

Il controllore, dipendente MOM di lunga esperienza, spiega che come previsto dovrà stilare un verbale e che il viaggiatore ha poi 10 giorni di tempo per esibire il proprio abbonamento in una delle biglietterie per il contestuale annullamento del verbale. Chiede, quindi, le generalità al passeggero ma la sua reazione è furiosa: inizia ad urlare e spintonare a spallate per raggiungere la porta, minaccia più volte l’accertatore dicendogli che gliela “avrebbe fatta pagare”. Il controllore non arretra e, per tutta risposta, per tre volte il giovane gli sputa in volto, poi prende di mira la porta anteriore e a forza di calci la sradica dal binario (costringendo poi il mezzo pubblico a rientrare per manutenzione)”.

All’episodio segue una denuncia presentata dalla parte offesa, difesa dell’avvocato Mariagrazia Stocco, incaricata da MOM. Sono trascorsi più di tre anni, ma alla fine si è giunti a sentenza. Spiega il legale di parte civile: “La pena inflitta deve ritenersi congrua in quanto “uno sputo in volto”, lungi dall’essere un fatto di lieve entità, è un gesto tra i più sprezzanti e lesivo dell’onorabilità e della dignità della persona alla quale è destinato, anche più di una offesa verbale”.

“È giusto che si dia il giusto risalto al fatto che negli ultimi procedimenti penali per aggressioni a nostri verificatori è sempre stata riconosciuta la resistenza a pubblico ufficiale con pene che si stanno alzando, così come le richieste risarcitorie. Chi pensa di farla franca si sbaglia, l’azienda è al fianco dei lavoratori che denunciano e si costituisce in giudizio fino alla sentenza che, prima o poi, arriva e può essere molto dura” spiega il presidente di MOM Giacomo Colladon.

Attualmente, MOM ha pendenti 17 procedimenti penali in attesa di giudizio per fatti analoghi.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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