Nell’ambito del controllo economico del territorio orientato a contrastare la circolazione di autovetture immatricolate in Paesi extra UE e introdotte illecitamente in Italia, le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso hanno sequestrato, in violazione del reato di contrabbando, un SUV di lusso, immatricolato, nell’agosto 2024, in Ucraina e importato in Italia evadendo i diritti di confine per circa 40.000 euro.
Si tratta di una “Porsche Cayenne GTS”, del valore commerciale di circa 140.000 euro, alla cui guida è stato trovato un imprenditore residente in Polonia e domiciliato in provincia di Treviso.
Le attività ispettive, culminate con il sequestro cautelare del SUV, convalidato dal locale Tribunale, sono state condotte da una pattuglia del Gruppo Treviso, che, nel corso di un posto di controllo attivato sulla strada statale “Castellana”, ha individuato l’autovettura di lusso con targa estera, appurando successivamente che il conducente risultava risiedere abitualmente nel territorio doganale dell’UE (Polonia e Italia).
Si è infatti accertato non solo che la moglie dell’uomo risiede in provincia di Venezia, ma anche che l’imprenditore ha acquistato, sfruttando le agevolazioni sulla “prima casa” un immobile ubicato nella provincia trevigiana.
All’atto del controllo l’uomo ha dichiarato ai finanzieri di doversi recare in un negozio di articoli sportivi dell’hinterland trevigiano, confermando ulteriormente che la sua principale sfera di interessi è situata sul territorio nazionale.
In aggiunta, grazie anche alla collaborazione fornita dalle Polizie Locali di Venezia, Treviso, Mogliano Veneto, Preganziol, Casier, Montegrotto Terme, Abano Terme, nonché attraverso la consultazione del Sistema Centralizzato Nazionale Targhe e Transiti, è stato accertato che la vettura era stata, in precedenza, reiteratamente utilizzata tra le province di Treviso, Venezia e Padova, in situazioni per nulla emergenziali e connesse a esigenze private e/o familiari.
La temporanea importazione del veicolo dal Paese extra U.E. al territorio italiano, pertanto, non era consentita e l’imprenditore è stato denunciato per il reato di contrabbando, che per casi del genere prevede una sanzione da due a dieci volte i diritti di confine evasi, oltre alla confisca dell’auto.
(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
(Foto: Guardia di Finanza)
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