Riceviamo e pubblichiamo lettera del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Simone Scarabel sul tema del caporalato, che ultimamente rappresenta fonte di grande dibattito.
“La politica della legalità che contraddistingue noi del Movimento 5 Stelle è l’unica via per un’economia sana anche sul territorio veneto. Sono contento che la Cgil di Treviso si muova in questo solco: una missione importante anche in un territorio apparentemente sano come quello trevigiano. La notizia che 10 cooperative del trevigiano siano state denunciate per sfruttamento del lavoro di immigrati che venivano fatti uscire dai centri di accoglienza per lavorare in nero nei vigneti è da un lato confortante ma dall’altro – proprio grazie all’impegno del sindacato – squarcia il velo del silenzio su un fenomeno vergognoso. La nostra industria vitivinicola, fiore all’occhiello dell’economia locale, è inquinata dalle piaghe del caporalato, del lavoro nero, dello sfruttamento. Andiamo avanti così, denunciando ma anche chiedendo come sia possibile che le autorità locali non abbiano visto nulla fino ad ora: forse hanno preferito voltarsi dall’altra parte come fanno nei luoghi tristemente noti dove le mafie agiscono indisturbate.
Questa linea però deve essere condivisa anche da chi rappresenta gli imprenditori, in questo senso non condivido l’atteggiamento di Coldiretti che insorge sostenendo che si getta fango: sembra il tipico atteggiamento di chi vuol far finta di non vedere. Apprezzamento invece va a Confagricoltura che in modo costruttivo individua anche nella riduzione delle quote di lavoratori stranieri un ostacolo che qualcuno può aver cercato di aggirare. Un appunto però va fatto anche proprio al sindacato che ha voluto togliere i voucher, strumento utile se non indispensabile in un settore come quello agricolo, caratterizzato da un’offerta di lavoro necessariamente temporanea. Togliere questo strumento ha significato ricacciare nella clandestinità migliaia di lavoratori. Noi del Movimento 5 Stelle chiediamo trasparenza e non ci interessa una regione che si vanta di record ottenuti anche grazie allo sfruttamento e l’illegalità. Come consigliere regionale ho proposto ieri in sesta commissione di istituire come in Lombardia una commissione permanente d’inchiesta per il contrasto della criminalità organizzata che collabori costantemente con l’osservatorio dedicato. Le associazioni di categoria invitino i loro iscritti ad aderire alla “Rete Qualità” visto che ad oggi nel trevigiano appena 14 imprese su 14.000 ne fanno parte”.
(Fonte: Movimento 5 Stelle Veneto).
(Foto: Consiglio regionale del Veneto).
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