In questi giorni complicati, anche Confcommercio Treviso, in stretto contatto con i vertici sanitari e la Prefettura, sta cercando di dipanare i tanti dubbi delle imprese trevigiane in merito alle misure restrittive del nuovo decreto del presidente del consiglio dei ministri per rispondere all’emergenza contagio da Covid-19.
Ogni Ascom territoriale è a disposizione dei soci per un servizio efficace in questo momento così delicato per l’economia italiana.
I negozi e pubblici esercizi di Treviso e provincia sono dotati di un cartello con la regola del droplet (della distanza di un metro), consigliato ma non obbligatorio, e un cartello con le indicazioni sanitarie aggiornate, consigliato e obbligatorio.
Sono diverse le iniziative rivolte al commercio per cercare di risolvere alcuni problemi legati al rischio contagio per chi accede negli esercizi commerciali
Molti piccoli esercenti, infatti, per ridurre la presenza nei negozi e la vicinanza tra le persone, hanno già avviato il servizio di prenotazione della spesa via mail o telefono e di consegna a domicilio, dimostrando piena consapevolezza della situazione di emergenza.
“Questa è una battaglia di tutti – dichiara il presidente di Ascom-Confommercio Treviso Federico Capraro (nella foto) – si vince anche con la comunicazione chiara, corretta, diffusa nel territorio vetrina per vetrina, locale per locale. I negozi, così come i pubblici esercizi, i pub, i ristoranti e le pizzerie sono le strutture più a diretto contatto con il pubblico e vivono la strada giorno per giorno”.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Confcommercio).
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