Mancano pochi passaggi al completamento della Superstrada Pedemontana Veneta nella sua interezza e chi già vi transita, specie per lavoro, attende con fiducia l’apertura degli svincoli che la renderanno strategica dal punto di vista dei collegamenti autostradali: se per ora la SPV prevede in ogni caso un transito su strade normali prima di rientrare nelle altre grandi vie di comunicazione, l’A27 e l’A4, il futuro di questa strada ha l’obiettivo di tagliare del tutto queste deviazioni, consentendo agli automobilisti un viaggio “diretto” a doppia corsia.
Chi attende la conclusione di quest’opera lo fa anche con la speranza di una progressiva riduzione del costo del pedaggio.
“Confermo, la partita della SPV sarà conclusa tra la fine di gennaio e i primi di febbraio, – ha affermato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia interrogato questa mattina, giovedì 29 dicembre, sul tema delle infrastrutture in occasione dell’inaugurazione della Cittadella della Salute del Ca’ Foncello -. In realtà chiariamo che l’opera è già conclusa, ma adesso è una questione di autorizzazioni. Anche perché c’è un nuovo interlocutore che è il concessionario dell’A27, che chiaramente non è lo stesso. Quindi c’è un tema di pratiche che faranno tra concessionari e collaudi. L’opera vi annuncio che è conclusa, si tratta di programmare quest’apertura che spero possa essere a fine gennaio”.
Sul versante vicentino, ha proseguito Zaia, la situazione è questa: “Dovremmo essere in grado di aprire fino a Montecchio in primavera. Esagerando direi che non dovremmo andare oltre giugno. Dall’altra parte però abbiamo il casello di Montecchio che purtroppo non compete a noi ma all’autostrada. Ci dicono da quel fronte che dovrebbe essere pronto per l’estate 2023, quindi verosimilmente dovrebbe essere tutto pronto entro la fine dell’estate del prossimo anno”.
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