“Da parecchi anni abbiamo la possibilità di andare ad individuare dei virus che sono responsabili di infezioni respiratorie mediante tecniche di biologia molecolare, un tampone nasale effettuato ai pazienti ricoverati che necessitano di un ricovero. Abbiamo la possibilità di andare ad individuare tramite questo tampone diversi virus, sia quelli influenzali ma anche altri virus della famiglia dei coronavirus che sono sempre circolati anche prima dell’avvento del SARS-CoV2″: sono le parole della Dirigente Biologa dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso dottoressa Elisa Vian (Ulss 2 Marca trevigiana”.
La stagione influenzale è quel periodo che va da fine ottobre fino a metà aprile ed è la stagione influenzale in cui si va a fare una sorveglianza epidemiologica dei virus dell’Influenza A e di tutti i suoi sottotipi, dei virus dell’Influenza B e del Virus Respiratorio Sinciziale.
La stagionalità dell’influenza è stata interrotta durante gli anni del Covid in quanto sia il distanziamento che l’uso della mascherina hanno sfavorito la trasmissione dei virus respiratori. La diffusione di questi ultimi è tornata dal 2023, come nelle stagioni antecedenti al Covid. Per questo motivo si incentiva la possibilità di vaccinarsi soprattutto per le persone fragili o le persone anziane, dal proprio medico di medicina generale, in alcune farmacie o nei distretti.
“Da quest’anno – ricorda la dottoressa – si aggiunge anche la possibilità di vaccinare anche i neonati a partire da quelli nati dal 1° gennaio 2024: si dà la possibilità di somministrare un anticorpo monoclonale contro il Virus Respiratorio Sinciziale proprio per prevenire in questi bambini la malattia respiratoria provocata da questo virus. Questa malattia, che è un’infiammazione dei bronchioli, non ha una terapia perché il virus non è soggetto all’antibiotico e l’unica cura è la somministrazione dell’ossigeno.
Questo è anche il motivo per cui da quest’anno abbiamo la possibilità come microbiologia di fornire i pronto soccorsi pediatrici di test rapidi non invasivi tramite un tampone nasale, viene fatta quindi una diagnosi differenziale tra un’influenza e un Virus Respiratorio Sinciziale”.
La vaccinazione diventa quindi molto importante per evitare una patologia grave in questi bambini: il vaccino non impedisce di ammalarsi, ma impedisce l’aggravarsi della malattia con il conseguente ricovero in ospedale.
“Proprio in vista dell’approssimarsi della stagione influenzale – prosegue la biologa – abbiamo pensato di fornire i pronto soccorsi pediatrici di tutta l’Ulss 2 di kit che permettono in modo rapido e molto sensibile di effettuare dei tamponi nasali che discrimina l’insorgere di un’Influenza di tipo A, B o del Virus Respiratorio Sinciziale.
Questi kit hanno anche la funzione di ridurre il numero di ricoveri e i tempi d’attesa nei pronto soccorsi dando la possibilità al pediatra di fare diagnosi differenziate e dove necessario procedere al ricovero, e dove non necessario mandare a casa il bambino con l’opportuna terapia”.
“Il Dipartimento di Prevenzione dovrebbe già aver inviato a casa alle famiglie interessate una lettera per invitare i genitori a somministrare questo anticorpo monoclonale che non ha controindicazioni, aiutando il bimbo a non sviluppare forme grave anche se viene a contatto con questo virus – conclude la dottoressa Vian -. Ricordo infatti che i vaccini hanno proprio la funzione di impedire un aggravarsi della malattia, e non quello di non venire a contatto con un virus”.
(Autore: Matteo De Noni)
(Foto e video di Matteo De Noni)
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