“Sono trascorsi ormai quindici anni dal giorno in cui il Veneto si ritrovò percosso e sconvolto dall’efferato massacro, consumato a Gorgo al Monticano. Nell’abitazione dove conducevano il loro lavoro di custodi, Lucia e Guido Pellicciardi erano stati trucidati in modo barbaro e spietato da criminali senza scrupoli. Il tempo è trascorso e nelle aule dei tribunali sono state pronunciate parole di giustizia. Ma il tempo non sana il dolore e l’impressione suscitata nella nostra comunità, per un crimine così grave da essere ricordato come uno dei più atroci consumati nel Veneto”.
Così il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ricorda i coniugi Guido Pellicciardi e Lucia Comin che, 67 anni lui e 61 lei, nel quindicesimo anniversario dell’uccisione a Gorgo al Monticano. Delitto che colpì per le modalità assolutamente brutali emerse al ritrovamento dei corpi e per il quale furono affidati alla Giustizia tre cittadini stranieri.
“Quel 21 agosto 2007, con il massacro compiuto furono distrutte due vite e una famiglia, ma fu sconvolta anche tutta la nostra società che da sempre aspira a vivere in pace, nel rispetto della vita e del frutto dell’onesto lavoro di ognuno – prosegue –. Lo sgomento di quei giorni, infatti, fu tale che gettò nello smarrimento non solo il paese di Gorgo e i suoi dintorni ma ebbe una eco ben più ampia. La vicenda ha lasciato una ferita profonda nella Marca e in tutto il Veneto. In questo triste anniversario che inevitabilmente ripresenta alla memoria ricordi carichi di dolore e sofferenza per una così tragica morte dei genitori, confermo tutta la mia vicinanza a Daniele e alla sua famiglia”.
Il Presidente ricorda anche le vittime della tragedia del 22 agosto 2009, in cui perirono i quattro componenti dell’equipaggio di “Falco”, l’elicottero del Soccorso Alpino e del Suem 118, precipitato sul Rio Gere, durante un intervento nella zona di Cortina d’Ampezzo (Belluno).
“Sono trascorsi tredici anni da quel triste giorno in cui le nostre Dolomiti si sono riprese Dario, Fabrizio, Marco e Stefano. Gente di montagna, abituata al rischio e ai pericoli, che ogni giorno interveniva in aiuto di chi era in difficoltà tra le cime o di chi necessitava di soccorso sanitario e che per farlo ha donato definitivamente la vita. Gli eroi di Falco sono caduti al servizio della comunità. Non verrà mai meno la nostra riconoscenza, non potremo mai dimenticarli”.
“I nomi degli eroi di Rio Gere sono rimasti scritti per sempre tra quelle rocce e nei nostri cuori – prosegue il Governatore -. A loro andiamo col pensiero ogni volta un elicottero di soccorso rompe il silenzio nei nostri cieli per portare aiuto a chi è in difficoltà. E quei voli sono frequenti, quotidiani. Anche in quest’estate, segnata anche dalla grande tragedia della Marmolada, continuano ad essere numerosi gli interventi dei soccorritori, coraggiosi come lo erano gli eroi di Falco. Donne e uomini che sono sempre pronti ad intervenire per salvare vite, rischiando la loro. Questo triste anniversario è ancora una volta l’occasione per ringraziare il Soccorso Alpino, le Forze dell’Ordine, le Forze armate, il SUEM 118, la Protezione Civile, i Vigili del Fuoco per tanta abnegazione che rende più sicure le ore trascorse in montagna da residenti, turisti, alpinisti appassionati ed escursionisti”.
“Qualcuno ha detto che il ricordo è il tessuto dell’identità – conclude il Presidente -. Dario, Fabrizio, Marco e Stefano sono figure indelebili per la nostra comunità veneta. In questo giorno che ripropone tutto il dolore di una perdita così grave per chi ha voluto loro bene, rinnovo la mia vicinanza ai loro cari, a tutte le famiglie e agli amici”.
(Foto: Facebook Luca Zaia).
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