È notizia di ieri che il Consiglio dei Ministri ha approvato il cosiddetto “Super Green Pass”, che entrerà in vigore il 6 dicembre prossimo e che prevede di fatto nuove restrizioni per le persone che scelgono di non vaccinarsi, sintetizzate in questo comunicato stampa della presidenza del Consiglio dei Ministri.
Quello di oggi è il giorno delle opinioni e dei pareri di esponenti del mondo della politica locale e non, ma anche dei normali cittadini su questa decisione del governo.
Si dice favorevole, ma con qualche riserva sulla zona bianca, il sindaco di Treviso Mario Conte, secondo il quale questo strumento è l’unico modo per scongiurare nuove chiusure. “E’ un governo che va all’insegna della tutela del lavoro e della quotidianità – spiega il primo cittadino del capoluogo – Invito tutti a fare un ragionamento inverso: ovviamente in questi giorni ci siamo concentrati sul tema delle proteste e delle persone contrarie, ma ricordo che a Treviso l’87 per cento delle persone è in possesso di Green Pass perché ha deciso di fidarsi della scienza e si è vaccinata. C’è poi anche chi è in possesso di questo certificato verde perché a causa di altre patologie non può vaccinarsi. Stiamo parlando quindi di nove cittadini su dieci che potranno continuare a vivere la normalità frequentando cinema, teatri e altri luoghi in sicurezza”.
A detta del primo cittadino, lo scopo del Super Green Pass è doppio: “Garantire la continuità lavorativa e sociale dei cittadini e proteggere quella fascia di popolazione che ha deciso di non vaccinarsi e che oggi, non lo dice Conte, non lo dice Zaia, ma lo dicono i dati che ci arrivano dagli ospedali, nove persone su dieci ricoverate sono non vaccinate”.
Conte ha espresso la sua idea riguardo all’introduzione di questo certificato anche nelle regioni che si trovano in zona bianca: “Forse sulla zona bianca si poteva discutere maggiormente, visti i numeri. Certo che i contagi stanno aumentando ma la pressione ospedaliera non è poi così preoccupante. Evidentemente il governo ha voluto prevenire molto eventuali disagi, tant’è che tutti ci ricordiamo quando siamo stati costretti a chiudere le nostre città e i nostri ospedali erano intasati a causa dei numeri dei contagiati e le aziende sanitarie sono state costrette a sospendere tutte le altre visite. Io credo che il governo non voglia più tornare a questi scenari e quindi abbia voluto agire con un’azione di prevenzione tanto forte anche nelle zone bianche, e questo probabilmente per proteggere il Natale”.
Lo stesso premier Mario Draghi ha ribadito nella conferenza stampa di ieri sera che, una volta varato questo provvedimento, serve fare rispettare le nuove regole con controlli più severi. “Sono molte le segnalazioni che ci arrivano di furbetti che non rispettano le regole – spiega il sindaco di Treviso – con la consapevolezza che chi verrà beccato sarà costretto a chiudere, non so se vale la pena fare i furbi in questa fase; anche perché fare i furbi significa mettere a repentaglio la vita delle persone. Certo, guadagneranno qualche decina di euro in più, ma abbiano la consapevolezza che stanno mettendo a rischio la vita delle persone”.
In materia di controlli si è espresso anche il Prefetto di Treviso Maria Rosaria Laganà: “Si tratterà di intensificare i controlli che già erano stati aumentati su una precedente comunicazione del ministero. Avevamo coinvolto anche l’Ulss e lo Spisal per i controlli sui posti di lavoro. Vedremo come affrontare questo nuovo piano di controlli tenendo conto anche delle forze disponibili. Certo è che non sarà facile fare controlli a tappeto e dovremo affidarci al buon senso degli operatori economici che in primis devono verificare che chi entra nei loro locali abbia il nuovo Green Pass perché tutela le loro attività da nuove chiusure”.
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