Torna il “Processo Aea Vecia” con il Gruppo Folkloristico Trevigiano: giovedì 24 marzo l’evento in dialetto

Dopo lo stop forzato per il Covid, tornano le attività del Gruppo Folkloristico Trevigiano: giovedì 24 marzo è in programma il “Processo Aea Vecia”, una tradizione storica che da ben 55 anni viene portata avanti nell’area del Ponte Dante a Treviso, sull’ansa del Sile. In questa occasione, un “tribunale popolare” metterà in scena un processo goliardico in dialetto trevigiano.

La “Vecia”, la Baronessa Marieta in Combricola, verrà accusata per tutti i fatti e misfatti accaduti nell’anno appena trascorso e alla fine, in nome del popolo, verrà emessa una sentenza che la condannerà inevitabilmente al rogo.

“Dal 1968 – spiegano dal Gruppo Folkloristico Trevigiano – la nostra realtà si propone al pubblico con un repertorio di danze e canti popolari che, un tempo, venivano eseguiti dai contadini della campagna trevigiana, nelle aie dei cortili, al ritorno dai campi, nei giorni di festa o alla sera nei filò. Lo scopo primario del Gruppo è quello di riscoprire le tradizioni della terra d’origine, la ‘Marca gioiosa et amorosa’, attraverso le danze, i vecchi canti popolari e la volontà di ripristinare l’eco e la cadenza originali della ‘parlata dialettale trevigiana’ secondo gli accenti tipici”.

“Da allora molta strada è stata percorsa – continuano – portando le tradizioni popolari trevigiane tra gli emigranti in Francia, Svizzera, Belgio, Austria e Germania ma anche in Spagna, Portogallo, Grecia, Polonia, Croazia, Slovenia, Olanda, Romania, Slovacchia, Lituania, Scozia, Irlanda, Finlandia e Russia fino alla lontana Australia. Dall’aprile 2002, il nostro gruppo, ha l’onore di gestire, per la provincia di Treviso, il museo etnografico provinciale ‘Case Piavone’, trovando in essa la sede, le attività e la definitiva collocazione della propria collezione etnografica”.

Il repertorio del Gruppo Folkloristico Trevigiano si riconduce a quattro filoni principali: il periodo storico legato alla dominazione austriaca a cui si riconduce il costume, il corteggiamento quale rituale popolare, le tipiche tradizioni e ricorrenze popolari e la visione della natura.

“Tutti rappresentano particolari momenti di vita quotidiana e contadina che sono l’espressione più autentica del carattere e della civiltà di un popolo. – concludono – Dal 2004 l’attività popolare rivolta alle scuole dell’obbligo, con corsi didattici, ha portato alla formazione di un mini gruppo di ballerini, ‘Le Primule del Folklore’, con un proprio repertorio individuale dal quale cui attingere per integrare il gruppo degli adulti”.

(Foto: Gruppo Folkloristico Trevigiano).
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