Nel mondo produttivo trevigiano la convinzione è ormai diffusa: per il nostro Paese, e per la nostra regione in particolare, le conseguenze economiche del coronavirus saranno molto peggiori di quelle sanitarie. Non tutti i settori sono stati colpiti nello stesso modo dall’emergenza Codivid-19, ma tutti – poco o tanto – hanno subito una contrazione del proprio giro d’affari.
Quasi tre imprese su quattro accusano ricadute negative dall’emergenza sanitaria provocata dal coronavirus. L’85% prevede un peggioramento dei risultati economici per il 2020. Il 68% ritiene molto probabile il ricorso ad ammortizzatori sociali. Trasporto persone e turismo i settori più esposti.
Sono i principali risultati della rilevazione effettuata dalla Cna presso micro e piccole imprese attraverso un questionario che ha ricevuto 6.327 risposte.
Il 72,4% delle imprese interpellate sta registrando effetti diretti sulla propria attività, in primo luogo come conseguenza della flessione della domanda, ma anche per difficoltà nei rapporti con i fornitori e problemi logistici. Le maggiori criticità riguardano il trasporto delle persone con il 98,9% che registra una drammatica contrazione della domanda. A seguire il resto.
Circa il 30% delle imprese dei servizi ha adottato forme di smart working. Il telelavoro, tuttavia, è una soluzione poco praticabile per la maggior parte delle imprese intervistate che operano prevalentemente nei settori manifatturiero, servizi alla persona, trasporti.
“La priorità è la salute pubblica, ma è urgente intervenire per contenere i danni immediati sull’economia: l’emergenza ha prodotto effetti diffusi e pesanti su interi settori e filiere. I primi provvedimenti adottati sono stati opportuni, ma è evidente che la brusca frenata richiederà ulteriori e più incisivi interventi”. Lo afferma Alfonso Lorenzetto (nella foto), presidente di Cna territoriale di Treviso.
Tra le richieste portate dall’Associazione Artigiani al premier Giuseppe Conte si chiede: la sospensione immediata del pagamento dei contributi Inps per i dipendenti e per i titolari artigiani commercianti o professionisti (da recuperare non prima del febbraio 2021); la sospensione dei tributi statali e periferici (Iva, Irpef, Ires, addizionali regionali e comunali) almeno fino al 31 ottobre 2020, dei tributi dei servizi comunali fino al 31 ottobre 2020.
Inoltre l’estensione cassa integrazione in caso di riduzione fatturato oltre il 20% a tutti i lavoratori indipendentemente dal numero di addetti; l’aumento delle detrazioni fiscali su restauro e risparmio energetico (dal 50 al 65%); l’attivazione immediata di tutte le opere pubbliche cantierabili; una forte campagna marketing all’estero per riprendere l’immagine sia del turismo che del made in Italy, appena dopo la fase critica di gestione dell’emergenza.
(Fonte: Cna Treviso).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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