Nuove misure del distretto sanitario Ulss2 per affrontare l’emergenza Coronavirus che potrebbe toccare il picco attorno al prossimo 15 marzo.
A Treviso saranno 20 i posti letto potenziali in più per fronteggiare l’emergenza, tra i reparti di Medicina intensiva, Terapia antalgica e Rianimazione. A questi si sommano altri 22 posti letto in Pneumologia, per assicurare assistenza respiratoria a eventuali pazienti colpiti dalla patologia.
Ma non è tutto: a Conegliano è stata ricavata un’area isolata di 14 posti letto nel reparto di Medicina, altri 2 in Rianimazione e un ambulatorio per casi sospetti di Coronavirus al Pronto soccorso.
Stessa cosa, con posti letto ricavati in diversi reparti e aree isolate in Pronto soccorso, anche negli ospedali di Vittorio Veneto, Castelfranco e Montebelluna.
Al Ca’ Foncello di Treviso, invece, gli ingressi al Pronto soccorso saranno monitorati attraverso una tenda montata di fronte all’ospedale, dove i sanitari e i volontari della Protezione civile, questi ultimi operativi ogni giorno con due turnazioni dalle 7 alle 21, misureranno la temperatura corporea, faranno lavare le mani e compilare un questionario agli utenti sul proprio stato di salute.
Per quanto riguarda medici e personale sanitario, invece, da oggi, venerdì 6 marzo, saranno obbligati a indossare sempre la mascherina chirurgica, sostituita dal modello FFP2 in caso di manovre particolari, nonostante le forniture procedano ancora a ritmo lento a causa della grande richiesta globale.
Precauzioni prese anche per evitare nuovi casi di medici contagiati e non creare problematiche di personale che, al momento, come ha assicurato il direttore generale dell’Ulss2 Francesco Benazzi, “non sussistono”.
“Stiamo chiedendo ai nostri medici un grande sforzo vista la situazione. – ha spiegato Benazzi – Al momento non sono concesse ai medici le ferie, mentre devono lavorare qualche ora in più e in tutto ciò hanno dimostrato una grande serietà”.
Nel frattempo a Treviso ammontano a circa 50 i casi di medici e membri del personale sanitario risultati positivi e asintomatici al tampone del Coronavirus, mentre sono stati sanificati i reparti di Geriatria e Medicina.
Al momento i decessi si sono verificati in casi di persone anziane, già affette da altre patologie, mentre sono in via di guarigione due pazienti colpiti da Coronavirus, di 53 e 49 anni.
Alcuni dei contagi arriverebbero dall’area di Ferrara e ad oggi, assicurano i medici, “non si è verificato nessun decesso dovuto solo al Coronavirus”.
“Il virus ha una certa capacità di immettersi nell’ambiente e il picco, ma non ne abbiamo la certezza, potrebbe esserci fino al 15 marzo. – ha spiegato Francesco Benazzi – Per fortuna da noi in Veneto non c’è la stessa situazione della Cina, mentre in Lombardia il caso è in fase di studio”.
Il personale sanitario, intanto, è organizzato in maniera tale da essere ‘messo in gioco’ nelle aree ospedaliere dove c’è più necessità.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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