Sessanta appartamenti “firmati”, già tutti venduti (alcuni su carta, prima ancora che il piano fosse realizzato), affacciati su uno degli angoli più belli di Treviso e con 120 alberi che ne ricoprono le facciate. È il Bosco Verticale della Restera, tre blocchi di residenze sostenibili e di pregio, costruiti dalla padovana Cazzaro e disegnati dall’architetto Stefano Boeri.
Fino al 2018 su quest’area sorgevano vecchi magazzini abbandonati, era una zona degradata. Ora Ca’ delle Alzaie ospita alcune delle residenze più pregiate del capoluogo e quei sette piani di appartamenti sono diventati un modello green per il Veneto e non solo: assorbono anidride carbonica, i soli alberi in facciata producono 2,7 tonnellate di ossigeno all’anno.
È soddisfatto del lavoro Mauro Cazzaro, titolare dell’omonima società di costruzioni: “Quando si affronta un progetto come questo è fondamentale avere una visione, pensare al futuro – spiega -. Abbiamo capito subito che questo luogo richiedeva un intervento di pregio“.
L’operazione complessivamente vale più di 30 milioni di euro: serviva una firma importante per studiare un complesso immobiliare strettamente connesso con il fiume Sile e il suo parco naturale, un quartiere densamente popolato, una città in via di sviluppo e una clientela sempre più esigente. Così è stato scelto l’architetto milanese, una vera icona.
Ma la storia di Ca’ delle Alzaie non è stata facile. Ci sono voluti infatti due anni di tribunali e querelle perché lo scorso 30 ottobre il Bosco Verticale di Treviso venisse totalmente scagionato dalle accuse rivolte da un vicino proprietario, Mts Immobiliare. Il Consiglio di Stato ha dato ragione alla Cazzaro Costruzioni, non c’è illegittimità nei tre edifici realizzati lungo la Restera: niente stop al cantiere, le altezze sono regolari, nessun danno provocato alle lottizzazioni in zona, nessun abuso.
Nei due anni di sfida legale era diventato anche un caso cittadino, tutti a Treviso esprimevano giudizi su Ca’ delle Alzaie. Intanto gli appartamenti andavano venduti, arredati, venivano vissuti. Tanto che a settembre già gran parte degli inquilini si erano sistemati. E adesso Boeri e Cazzaro possono tagliare il nastro.
Il Bosco Verticale, il cui primo esempio si trova a Milano, è poi stato esportato anche in altre città, dalla Cina all’Olanda, dal Cairo a Monaco: ognuno è originale, studiato per il luogo in cui si trova, con elementi presi dalle precedenti esperienze. E un’esperienza modello è quella di Treviso. Sostenibilità e ambiente sono le parole chiave per la progettazione delle città di domani.
“Tutto è in mano alle amministrazioni per scegliere come progettare il territorio in vista delle sfide future, è una scelta politica – chiude Boeri -. Credo che negli ultimi anni ci sia sempre maggiore attenzione al verde come elemento di prossimità della vita quotidiana, sui balconi, sui tetti, ma anche i corridoi verdi, le connessioni fra città e quartieri, boschi e parchi. Il bisogno di verde non è solo estetico ma ci aiuta a migliorare la qualità dell’aria e favorisce la biodiversità”.
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