Fra aprile e giugno, nel pieno dispiegamento degli effetti economici legati all’emergenza sanitaria del Covid, il comparto manifatturiero trevigiano e bellunese ha accusato un fortissimo calo di produzione e fatturato, che si aggiunge all’andamento già ampiamente negativo del primo trimestre.
Su base annua la produzione industriale della provincia di Treviso risulta così in calo del -22%; ancor più intensa la caduta dell’indicatore in provincia di Belluno (-33%).
Per il terzo trimestre prende corpo, però, un parziale rimbalzo delle attività: il 43-47% delle imprese intervistate nei due territori prevede una significativa risalita dei livelli produttivi. Emerge questo dal centro studi della Camera di Commercio di Treviso e Belluno.
Come ha affermato la Bce si può parlare anche da noi di “riduzione epocale della produzione” nell’Eurozona. Ma capito lo shock fortissimo subito dal sistema produttivo, ora diventa altrettanto importante avvertire i segnali di ripartenza, che inizialmente molto deboli appena cessato il lockdown, dal mese di luglio si stanno irrobustendo e stanno dando forma all’auspicato rimbalzo a “V”.
Intanto, una robusta maggioranza degli imprenditori manifatturieri trevigiani e bellunesi confida nel terzo trimestre dell’anno per avviare questo percorso di risalita, “È fondamentale leggere questi dati con una doppia focale – commenta il Presidente della Camera di Commercio di Treviso-Belluno, Mario Pozza (nella foto): da un lato gli indicatori ex post sul secondo trimestre, le flessioni senza precedenti di produzione e fatturato ci permettono di acquisire piena consapevolezza del profondo danno inferto da Covid alla nostra economia”.
“E di quanto sia importante – precisa il Presidente con forza – che tutti si assumano le responsabilità affinché non si ripeta più quel contesto di emergenza sanitaria che ci ha costretto al lockdown. Se l’economia si ferma una seconda volta, non c’è scampo, visti i numeri che già abbiamo dovuto incassare”.
“Al tempo stesso – conclude il Presidente – dobbiamo guardare con attenzione ai diversi segnali che stanno danno forma alla ripartenza delle attività. E passare dall’assistenzialismo indifferenziato ad oltranza, a più mirate misure di sostegno, per quei settori che stentano ad agganciare, per diversi motivi, la ripartenza delle attività”.
(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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