Treviso, domani la protesta dei gestori Eni contro le compagnie petrolifere: “Su 20 centesimi solo 2 al benzinaio”

Sarà una protesta “atipica”, che vuole dare un segnale forte e chiaro alle compagnie petrolifere, quella in programma da domani, lunedi 22 giugno, fino a sabato 27 giugno: si tratta di una protesta organizzata dei gestori Eni, che fanno i conti con un accordo economico risalente al 2014, con margini sempre più erosi e impegni sempre più crescenti nei confronti dello Stato e delle compagnie.

Nella Marca trevigiana sono tanti e hanno deciso per una sorta di ‘anti-protesta’.

“Senza nulla togliere al cliente consumatore – spiega Moreno Parin, presidente del gruppo Gisc-Confcommercio – boicottiamo il prezzo del servito e ci asteniamo dall’utilizzare gli erogatori, dirottando i clienti sugli erogatori con modalità self service”.

“La clientela – assicura Parin – verrà informata con apposite locandine e verrà invitata a spostarsi nelle corsie di iperself, dove avranno il normale servizio ‘servito'”.

“È una sorta di anti protesta – conclude Parin – che, salvaguardando il cliente, crea un piccolo danno al gestore (per il maggior lavoro), ma produce un grosso danno all’Eni che in questo modo perde i centesimi di differenza di guadagno sul self service, differenza stabilita dalla Compagnia. Qualche esempio? Su 20 centesimi di differenza solo 2 centesimi vanno al gestore, 14,4 vanno alla compagnia petrolifera e 3,6 allo Stato“.

Secondo il presidente del Gruppo Gisc-Confcommercio, i gestori sono sottoposti a oneri sempre più pesanti e hanno margini sempre più ridotti, e questo da ben prima dell’emergenza Covid-19.

E ora escono da un periodo di drastica riduzione dei consumi, dovuta a una minore mobilità e all’incremento dello smartworking.

(Fonte: Gruppo Gisc Treviso).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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