Tempo d’estate, tempo di allarme rosso abbandoni per le associazioni animaliste della provincia, che segnalano le gravissime difficoltà nel gestire e arginare l’emorragia d’abbandoni che non accenna a placarsi, anzi, stanno davvero raccogliendo in questi giorni i nuovi nati della seconda cucciolata. E’ il caso di dire – spiegano – che c’è una “grandinata” di cuccioli tra le braccia dei volontari.
È prassi ormai quotidiana, da metà marzo fino a settembre inoltrato, di ogni anno, che i telefoni delle associazioni animaliste ricevano segnalazioni di abbandoni, tutti cuccioli, singoli o intere cucciolate, a volte mamma e piccoli al seguito.
I fortunati vengono casualmente trovati da passanti ma, i più, fanno un bruttissima fine, o vengono uccisi subito (vedi il caso recente a Segusino del ritrovamento di sei gattini uccisi e abbandonati in un prato lungo la strada), o muoiono di stenti per fame e sete, divorati vivi dalle larve di mosca, predati da volpi e tassi. Una morte tra atroci sofferenze alla quale nessuno ci fa caso e uno tsunami cui è difficile far fronte poiché le domande d’accoglienza vanno ben oltre le capacità ricettive.
Così, ogni anno, il dramma si ripete, tra l’indifferenza dei più e l’angoscia dei pochi che si sentono in dovere di porvi rimedio.
“Dei pochi, già perché purtroppo le istituzioni latitano ed i volontari sono lasciati da soli ad affrontare e risolvere il problema – spiegano alla Protezione animali -. Occorrerebbe quindi che, quest’ultime, avessero ben presente che la tutela animali è un obbligo delle istituzioni non delle associazioni protezionistiche, né dei cittadini singoli o aggregati in comitati o gruppi. Alla Protezione Animali Trevigiana sono quotidiane le chiamate per il ritrovamento di mici abbandonati. Solo ieri sono arrivate nove richieste per dodici gattini. Attualmente il Gattile di Conegliano ospita 66 cuccioli e dodici adulti ed è al collasso. Ma non basta, in stallo ci sono otto mamme gatte e la bellezza di 163 gattini”.
Da qui anche un appello duplice ai normali cittadini; da un lato, si chiede una mano e una presenza per affrontare l’emergenza stalli dei gattini e delle mamme gatte con relativi cuccioli. E dall’altro, si chiede un piccolo contributo economico per far fronte alle ingentissime spese per il cibo, la sabbietta, i farmaci, i veterinari, le degenze.Per chi si sente di contribuire può chiamare il numero 347.5931683.
(Fonte e foto: Enpa Treviso).
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