Oggi, sabato 10 aprile, la Polizia di Stato ha festeggiato il 169° anniversario dalla sua fondazione, sottolineando il servizio e la vicinanza ai cittadini.
Una celebrazione ridotta per la situazione sanitaria per la seconda volta dato che le esigenze di tutela della salute pubblica hanno impedito lo svolgimento della Festa della Polizia come momento di incontro tra la cittadinanza e gli operatori della Polizia di Stato della provincia di Treviso.
Alle ore 9.30 a Treviso nell’atrio della Questura, è stata deposta una corona d’alloro alla lapide in ricordo dei caduti della Polizia di Stato.
Alla commemorazione erano presenti il Questore Vito Montaruli, il Vicario del Prefetto Antonello Roccoberton e il Cappellano della Polizia di Stato.
Durante la cerimonia è stato diffuso in tutta la Questura “Il Silenzio d’Ordinanza”.
Nella giornata odierna viene anche celebrato il quarantennale della riforma della Polizia di Stato.
“In generale, la risposta delle Forze di polizia e, in particolare quella della Polizia di Stato, è stata encomiabile: – ha affermato il questore – gli operatori della nostra Istituzione, pur in una situazione di scarsa conoscenza generalizzata della pandemia, di contingentamento degli ausili di protezione e, quindi, di forte preoccupazione, non hanno indietreggiato e hanno servito la cittadinanza, con rigore ma con l’equilibrio dovuto alla consapevolezza che la finalità ultima del nostro lavoro è proprio la sicurezza dei cittadini”.
“Il mio saluto e ringraziamento va a tutti gli operatori della Polizia di Stato della provincia di Treviso e alle loro famiglie che ne hanno condiviso sacrifici e rischi, – prosegue – oltre che al personale dell’Amministrazione civile dell’Interno che ha continuato a fornire il previsto sostegno“.
“A tutti loro, – conclude – alle Autorità e alla cittadinanza della provincia trevigiana rivolgo l’auspicio che al più presto ognuno possa riprendere la sua vita normale, nella ricchezza delle sue espressioni”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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