La battaglia dei sindaci del Veneto esclusi dai fondi per la rigenerazione urbana delle periferie trova forma nelle parole del presidente di Anci Mario Conte, sindaco di Treviso.
Ha scritto una lettera al presidente del Consiglio Mario Draghi in cui chiede di rivedere i parametri delle graduatorie (soprattutto quelli legati alla vulnerabilità delle famiglie) perché i Comuni del Nord, più virtuosi, non vengano penalizzati: “Non è possibile che amministrazioni come le nostre, che hanno dimostrato di saper investire e spendere, vengano esclusi – afferma Conte -. Siamo in un momento cruciale. Il Pnrr è una grande opportunità. Dobbiamo scongiurare l’insidia di un rilancio azzoppato da criteri che poco hanno a che fare con la lungimiranza che i Comuni hanno dimostrato”.
Sono pochi i Comuni veneti che hanno ottenuto i finanziamenti, per una cifra che non arriva a 20 milioni di euro su 3,4 miliardi di euro stanziati dal governo: sono Lonigo, Monselice, Conegliano e Cittadella. Tutti gli altri che avevano partecipato sono rimasti indietro e non entrano nelle graduatorie.
I fondi in questione sono i primi destinati alla riduzione di marginalizzazione e degrado sociale e al miglioramento del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale. Il presidente di Anci Veneto chiede quindi di riconsiderare alcuni criteri per le assegnazioni.
“Queste tematiche non riguardano solo il Mezzogiorno – spiega Conte -. Siamo d’accordo sul fatto che il 40% dei fondi sia destinato e riservato al Sud, vogliamo anche noi un’Italia a una sola velocità. Vogliamo che i sindaci in difficoltà possano essere aiutati. Ma il restante 60% deve essere aperto a tutti, non possiamo accettare che venga data priorità ad altri criteri come l’indice di vulnerabilità e il reddito pro capite perché questo finisce per penalizzare i Comuni che sanno investire, con i conti a posto, con visioni e progetti, Comuni che sono anche in grado di spendere i soldi. Non riteniamo che sia giusto. Chiediamo di rivedere i parametri in modo più equo”.
“I nostri cittadini e le nostre periferie hanno le stesse esigenze di quelle che emergono in Campania, Puglia e Calabria. – precisa il primo cittadino trevigiano – Questo è un momento storico, il Pnrr è una grande opportunità che non deve escludere nessuno“.
Conte sottolinea che non ci sono questioni politiche, gli esclusi sono di qualsiasi partito, per questo si appella a ministri e parlamentari.
“La prima risposta arriva dal deputato della Lega Giuseppe Paolin: “Sappiamo tutti che il Sud non riesce a spendere la maggior parte dei fondi europei, come potrà gestire i soldi della Rigenerazione Urbana con norme e tempi ancora più stringenti stabilite dal Pnrr? Inaccettabile poi far accedere Comuni e Città metropolitane che sono in dissesto finanziario. Come al solito si premia la cattiva amministrazione a danno dei comuni virtuosi. Condivido e sostengo la denuncia del presidente di Anci Veneto Mario Conte affinché i 900 milioni residui vengano distribuiti ai Comuni rimasti esclusi nonché la revisione urgente dei parametri sui bandi futuri” conclude.
(Foto: fermo immagine da Tgcom24).
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