“Auspico che il Monte di Pietà, con le sue meraviglie artistiche che tutto il mondo ci invidia, possa essere reso visitabile e quindi ammirabile da cittadini, turisti e visitatori”.
Così il sindaco di Treviso Mario Conte interviene nel dibattito sorto in questi giorni sul futuro del Monte di Pietà, che custodisce opere risalenti al Quattrocento e al Cinquecento, oltre alla Cappella dei Rettori, citata anche dal New York Times.
“In questo senso, condivido le preoccupazioni del professor Garofalo sulla permanenza dei beni al loro posto. Sono certo – afferma Conte – che, attraverso il dialogo tra Fondazione Cassamarca e Unicredit, si troverà una soluzione per il bene della Città, che merita di vedere valorizzato uno dei suoi tesori architettonici e artistici più importanti. In ambito turistico, il Monte di Pietà può essere inserito in un circuito di opere in grado di dare a Treviso ancora più visibilità internazionale“.
Sul tema ha preso posizione anche Ascom – Confcommercio: “A Fondazione Cassamarca e al suo presidente Garofalo – afferma il presidente provinciale Federico Capraro – va il nostro plauso convinto, a nome delle imprese del commercio, del turismo e dei pubblici esercizi della città. Il Monte di Pietà arricchirebbe la rete dei musei civici, nazionali e privati e segnerebbe un passo avanti nel concetto di città d’arte intesa come museo diffuso“.
Capraro guarda oltre: “Inevitabile pensare a un biglietto unico che metta in rete le varie sedi museali e che attragga visitatori e turisti, con vantaggi evidenti per la comunità economica e la città tutta. Treviso, con questa novità, avrebbe tutti i numeri per entrare a testa alta nel circuito europeo delle piccole città d’arte e per avviarsi sulla strada della ripresa turistica che si paleserà soprattutto nel 2023”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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