Così si esprime il segretario provinciale del Partito democratico di Treviso Giovanni Zorzi, all’indomani del risultato elettorale che vede la sua lista ferma al 17% di voti raccolti alla Camera e a 19% al Senatol.
“Sapevamo che sarebbe stata una sfida complicata, ma onestamente non ci saremmo mai aspettati un risultato così fortemente negativo. L’esito delle urne va interpretato come la conclusione di un processo di rottura tra gli italiani e il Pd, iniziato con il referendum costituzionale del 2016 e che neppure l’autorevole azione del governo Gentiloni è riuscita a fermare”.
“È evidente che l’investimento di questi anni con politiche e riforme a sostegno di chi è stato colpito duramente dalla crisi, non è stato considerato un elemento determinate nelle dinamiche elettorali, ma ha piuttosto ceduto il passo a sentimenti di rancore e intolleranza verso il Pd, le sue idee e le sue persone – prosegue Zorzi con la sua analisi – Purtroppo, questi atteggiamenti dimostrano, anche nel nostro Paese, tutta la fatica di attraversare una fase politica in cui sembra non esserci spazio per le idee e le proposte della sinistra riformista. Per aprire un’urgente e necessaria fase “rifondativa” serve un’assunzione collettiva di responsabilità, dal semplice iscritto al dirigente nazionale”.
“Anche se evidentemente non sufficienti, ci sono elementi positivi da cui ripartire – rimarca il segretario provinciale – : la ragguardevole tenuta del Partito a Treviso, terzo capoluogo di provincia in Veneto per voti ottenuti in percentuali, dopo Padova e Belluno; il valore aggiunto espresso da molti dei nostri candidati provinciali, che in alcuni casi ha permesso al Pd risultati superiori alla media nazionale; la nostra appassionata comunità di militanti e volontari che merita il massimo del rispetto e del riconoscimento per tenacia e spirito di servizio”.
“Non dobbiamo commettere l’errore di pensare di essere all’anno zero ma non possiamo neppure avere la presunzione di liquidare questa tornata elettorale con la sufficienza di chi dice di non essere stato capito – conclude Zorzi – Il Pd potrà ripartire dopo questa pesante sconfitta soltanto se avrà l’umiltà di ripensare profondamente il suo ruolo e la sua organizzazione per tornare indispensabile strumento di giustizia e dignità per tutti”.
(Fonte: Pd provinciale).
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