L’eco delle ingerenze che in questi giorni stanno sommergendo il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg risuona tra le associazioni, in molti cercano di dare il proprio punto di vista sulla vicenda, da mesi sotto la lente d’ingrandimento per motivi legati all’interpretazione dello statuto e alle rappresentanze oltre che alla riapertura delle candidature, è stata vista con “stupore e amarezza “da Coldiretti” nei giorni scorsi.
Sul punto oltre al Ministero e Confagricoltura si è espressa anche la Confederazione Italiana Agricoltori di Treviso (Cia): “Stiamo assistendo ad una lite che nulla ha a che fare con il Consorzio e con il motivo per cui esiste e opera. L’obiettivo del Consorzio di tutela è quello di promuovere e sostenere la grande eccellenza del Prosecco Docg e tutte le imprese agricole ad esso associate. È opportuno garantire l’autonomia del Consorzio, e quindi del suo Cda, nel prendere le decisioni e effettuare le scelte che devono pensare a tutelare i soci e il marchio di qualità che la denominazione rappresenta. – dichiara Giuseppe Facchin, Presidente di Cia Agricoltori Italiani di Treviso – Auspico che si possa tornare a un dialogo e confronto costruttivo che non lasci spazio a giochi di potere e che non scomodi scenari alquanto improbabili e remoti come il commissariamento del Consorzio.”
Non solo voci provenienti da associazioni e confederazioni ma anche dai privati del settore vitivinicolo “Il nostro obiettivo deve essere quello di strutturare un consorzio che rappresenti in modo equo tutte le categorie del comparto vitivinicolo” – dichiara Francesco Drusian, produttore dell’area Docg e titolare dell’omonima cantina – “Il Cda ha agito sempre nella piena legalità e trasparenza con gli strumenti definiti dallo statuto, infatti in accordo tra i due gruppi dei consiglieri sono stati individuati un giurista per parte che si sono espressi in maniera univoca e concorde sulle scelte intraprese. Questi pareri sono stati inviati anche al Ministero.”
Da salvaguardare quindi l’autorevolezza e l’indipendenza del Consorzio Docg e dello stesso consiglio di amministrazione, in ambito nazionale, non solo per le scelte mirate effettuate in questi anni ma per ripartire con forze nuove: “Il Consorzio Docg è un modello preso a riferimento da altri consorzi italiani sia per gli aspetti gestionali per il protocollo viticolo adottato – spiega Francesco Drusian – Le sfide del nuovo Cda saranno quelle di affidare un incarico a un direttore, promuovere un solo prodotto per non avere ricadute nei mercati, ripensare la comunicazione attraverso strategie performanti e valorizzare la storia e l’identità settore che rappresenta, dopo un riconoscimento Unesco, un intero territorio.”
(Fonte: Francesco Pastro © Qdpnews,it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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