“Dopo un periodo nel quale gli investimenti hanno inevitabilmente dovuto segnare il passo, a causa delle note restrizioni a carico dei bilanci degli Enti Locali, ed in particolare delle Province, Treviso è tornata ad essere protagonista nel settore dell’edilizia scolastica.” Inizia così Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso, nel presentare il cronoprogramma e gli importi economici degli investimenti programmati sull’edilizia scolastica.
L’inversione di tendenza non è stata determinata, se non in parte, e solamente nell’ultimo anno, da una mitigazione delle precedenti restrizioni finanziarie, né e stata determinata da una distribuzione a pioggia di risorse statali.
Negli ultimi anni si sono invece raccolti i frutti di un lavoro ultradecennale, non sempre visibile all’esterno, che partendo dalla costituzione di un’anagrafe dettagliata del patrimonio scolastico e delle sue condizioni manutentive, e integrando queste informazioni con la conoscenza puntuale delle dinamiche dell’utenza, ha consentito di disporre degli strumenti adeguati per fornire una risposta mirata ad alcune opportunità di finanziamento su specifici bandi che il Ministero dell’Istruzione ha reso disponibili a partire dal 2015.
Sostiene Marcon che “In questo processo è stata fondamentale la qualità del personale della struttura tecnica che la Provincia di Treviso ha saputo mantenere, opponendosi ad una tendenza generale che vedeva ormai imminente lo smantellamento degli “Enti di Area Vasta”.
Nel dettaglio, l’ingegnere Antonio Zonta, già dirigente del settore di competenza precisa: “A partire dal 2015 sono stati utilizzati appieno i fondi finalizzati all’esecuzione di verifiche di stabilità di solai e controsoffitti degli edifici scolastici. Le indagini, eseguite nel 2016, hanno evidenziato, come prevedibile, numerose situazioni di criticità, inizialmente affrontate, in ordine di priorità, con le esigue risorse disponibili nel bilancio dell’Ente“.
“Contemporaneamente si è avviata la redazione di progetti finalizzati ad una risoluzione definitiva delle problematiche riscontrate, per un totale di oltre 29 milioni di euro. – continua – Tale attività ha consentito all’Ente di rispondere in tempi rapidissimi alla richiesta del Ministero, conseguente allo stanziamento di fondi per gli interventi di ristrutturazione successivo alle indagini del 2016, e ad ottenere un finanziamento di 11milioni e 420mila euro, su un totale di 20 milioni di euro complessivamente stanziati per le province del Veneto.”
La conoscenza del patrimonio di edilizia scolastica e la capacità di risposta della struttura tecnica hanno poi consentito, nel 2018, a fronte del nuovo piano triennale per l’edilizia scolastica, di proporre alla Regione Veneto progetti per 18 milioni (il massimo consentito dal bando regionale), ad oggi interamente finanziati.
Nel 2019, a seguito di analogo bando, sono stati prodotti progetti per 36 milioni inseriti nella graduatoria degli ammessi a finanziamento per 24 milioni. Per la parte restante è attualmente in corso una verifica con la regione Veneto, al fine di completare l’intero programma.
In relazione alle priorità assegnate a livello statale e regionale, gli interventi realizzati e previsti riguardano in prevalenza il miglioramento e l’adeguamento delle caratteristiche di risposta sismica degli edifici esistenti, in alcuni casi anche mediante demolizione e totale ricostruzione
I poli scolastici maggiormente interessati sono pertanto quelli della fascia pedemontana, ovvero Montebelluna, Conegliano, Vittorio Veneto, Pieve di Soligo, tutti Comuni a maggior rischio sismico per i quali, a completa attuazione del piano attualmente in corso, il patrimonio di edilizia per le scuole superiori risulterà sostanzialmente adeguato rispetto al rischio sismico, e in molti casi anche significativamente rinnovato.
“Questa è la dimostrazione concreta – conclude Marcon – di quanto sia importante proseguire l’opera di consolidamento delle Province e di quanto sia urgente portare a termine un cambio di atteggiamento del Governo nei confronti delle stesse, che porti a valorizzare queste istituzioni fondamentali per promuovere, coordinare e sostenere lo sviluppo dei territori”.
(Fonte e foto: provincia di Treviso).
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