“Stiamo aspettando la pubblicazione del decreto che ci dia la certezza della disponibilità dei 6 milioni di euro stanziati dal Pnrr. Dopo di che daremo il via alla progettazione nel 2022 dando l’appalto ad uno studio, per cantierare i primi interventi nel 2023”: il sindaco Mario Conte vuole mettere l’acceleratore sul piano di recupero e riqualificazione delle cinquecentesche mura trevigiane, il complesso difensivo eretto ai tempi della Serenissima che si deve al genio del condottiero Bartolomeo d’Alviano e del francescano Fra’ Giocondo.
Il più imponente manufatto dell’identità trevigiana diventerà, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, un vero e proprio parco urbano, avente anche la funzione di collettore tra il centro storico e i quartieri.
La visione del sindaco si spinge oltre: “Vorremmo che questo progetto ci portasse a candidare le mura quale patrimonio Unesco dell’Umanità, in particolare per lo straordinario sistema idraulico che le circonda” dice Conte, sottolineando il dialogo serrato avviato con il sovrintendente Fabrizio Magani (“sta ponendo una grande attenzione sul recupero delle nostre mura”) per valutare ogni aspetto storico e architettonico del più importante progetto di valorizzazione in cinquecento anni del “monumento” di terrapieni, mattoni e acque.
“I precedenti interventi sulle mura si devono all’amministrazione del sindaco Gentilini, che aveva potuto contare sui soldi degli sponsor, in un’epoca in cui l’economia e le aziende andavano bene” commenta il sindaco, facendo capire che oggi, senza le risorse del Pnrr, non ci sarebbe la possibilità di coinvolgere partner privati per finanziare un’opera di questa portata.
Le linee guida del progetto saranno: la riqualificazione dei bastioni, della zona golenale, delle vie d’acqua e dei canali, parte integrante del sistema difensivo di Treviso per una superficie totale di 70 mila metri quadrati; la valorizzazione del percorso apogeo sopra ai bastioni, di quello ipogeo e di quello golenale tramite l’istituzione di un museo all’aperto con indicazioni storiche e sul funzionamento delle macchine idrauliche ideate da Fra’ Giocondo; le porte storiche ripensate con sezioni museali negli ambienti interni; la creazione di parco urbano diffuso attraverso il rimodellamento delle aree presenti e spazi per festival musicali, laboratori teatrali ed eventi che valorizzano le eccellenze locali in collaborazione con i commercianti della città; l’allestimento di aree gioco per bambini e salutari percorsi “vita”.
Le mura saranno una “nuova” casa per i trevigiani, ma anche (e soprattutto) un punto di attrazione turistica: “Dobbiamo creare un percorso di rigenerazione. Per troppo tempo le mura sono state lasciate in abbandono. Grazie anche alle attività di Treviso Sotterranea credo che sia sorta una nuova sensibilità per ciò che che questo patrimonio rappresenta per la città. Vorrei ricordare che fu il giornalista Giorgio Garatti il primo trevigiano che accese i riflettori sulle mura, con tutte le sue pubblicazioni sui cunicoli medievali e rinascimentali e sulle mura”.
Il sindaco Conte, infine, ribadisce che nell’operazione “riqualificazione” non c’è posto per il park interrato all’ex Pattinodromo, idea lanciata dalla giunta Manildo e tanto osteggiata da Italia Nostra e Treviso Sotterranea, ritenuto eccessivamente pericoloso per la cinta muraria di superficie e per il muro di controscarpa nel sottosuolo, in concomitanza con i posti auto. “Bisogna evitare che si vada a scavare a ridosso delle mura – conclude Conte – Stiamo cercando di fermare quel progetto, ma bisogna cercare un punto d’incontro con la società Parcheggi Italia. Abbiamo ereditato un contratto firmato. Una soluzione andrà trovata”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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