Treviso, occhi puntati sull’andamento delle vaccinazioni. Benazzi: “Gli over 60 non aspettino, categoria a rischio”

Non sono ancora decollate le prenotazioni delle vaccinazioni per la categoria degli over 60, ma il portale conta ancora parecchi posti liberi e tale situazione si starebbe verificando solamente nel territorio dell’Ulss2.

A renderlo noto è il direttore generale dell’azienda sanitaria, Francesco Benazzi, il quale ha rivolto un appello a tutti coloro di età compresa tra i 60 e i 69 anni: “Venite a vaccinarvi, perché il rischio c’è e non ci si rende conto del pericolo“.

L’età media delle persone ricoverate, infatti, si sarebbe abbassata a 66 anni, secondo quanto confermato anche da Alberto Grassetto, direttore dell’unità operativa complessa di anestesia e rianimazione dell’ospedale di Vittorio Veneto: “Mentre in tempi normali le rianimazioni contavano una mortalità pari a circa il 10 percento dei ricoverati, con il Covid-19 il dato si è alzato di molto e abbiamo registrato un’incidenza di mortalità compresa tra il 40 e il 60 percento dei pazienti“.

La fascia degli anziani avrebbe mostrato i primi risultati a seguito delle vaccinazioni e, come specificato da Benazzi, se le vaccinazioni verranno fatte, c’è la possibilità di andare incontro a un’estate tranquilla.

Finora circa il 45 percento della fascia di età tra i 60 e i 69 anni ha ricevuto almeno la prima dose, dato che sale all’80,4 percento nel caso degli over 70 e l’88,1 percento nella categoria degli ultra 80enni.

D’ora in poi non saranno proposti ulteriori Vax Day, come annunciato da Benazzi, il quale ha spiegato come non si possa gravare ulteriormente sui sindaci del territorio, mentre sono disponibili vaccini Pfizer e AstraZeneca. Le dosi di Moderna saranno utilizzate specialmente per le seconde somministrazioni.

La situazione, alla luce della campagna di vaccinazioni, secondo Benazzi e Grassetto “è in miglioramento”, con 21 pazienti ricoverati in terapia intensiva in tutto il territorio dell’Ulss2 mentre, sul fronte dei tamponi, finora ne sono stati fatti più di 630 mila nei vari Covid point, da sommare agli oltre 38 mila di quelli fatti in farmacia.

Ragionando per popolazione, nel distretto di Pieve di Soligo i positivi sono 48 ogni 100 mila abitanti, nell’asolano 78, nella zona di Treviso Nord 77 e 98 in quella di Treviso Sud.

Buona anche la situazione nelle case di riposo del territorio, con un solo operatore risultato positivo al virus.

Intanto l’ospedale di Vittorio Veneto sarà al centro di un cantiere di realizzazione di un’area di terapia intensiva, prima assente e realizzata con l’arrivo del Covid, dove saranno disponibili 6 posti letto, di cui uno isolato dagli altri per situazioni particolari.

Lavori che dovrebbero iniziare indicativamente nel mese di agosto, per una durata di circa 4-5 mesi.

Un’opera di ristrutturazione che andrà mano a mano a interessare ogni piano della struttura e che verrà completata nel giro di un paio d’anni.

Nel frattempo sono ancora puntati gli occhi sulla situazione dei contagi nelle scuole, dove i numeri risultano essere ancora elevati: in tutto sono 190 le classi sottoposte a provvedimenti, di cui 31 degli istituti superiori.

I numeri più alti riguardano il distretto di Treviso, con 45 classi in quarantena e altre 47 in automonitoraggio, dati che scendono rispettivamente a 12 e 19 nel pievigino, a 27 e a 40 nelll’asolano.

Una situazione complessiva che è stata commentata anche dallo stesso direttore Alberto Grassetto dell’ospedale di Vittorio Veneto, il quale ha spiegato come tale pandemia abbia portato con sé un “cambiamento dal punto di vista emotivo” per pazienti e personale sanitario, con tutto lo stress che la situazione ha comportato e la continua trasmissione di informazioni, utili a monitorare i pazienti più a rischio.

A differenza di un anno fa, si è verificato un cambiamento per quanto riguarda la gestione delle visite ai pazienti, come ha specificato Grassetto, il quale ha spiegato come ora siano consentite, ovviando al grave problema di comunicazione con le famiglie che i ricoveri avevano comportato.

Ora i famigliari potranno fare visita ai parenti ricoverati per Covid, con tutte le dotazioni del caso e percorsi specifici per evitare forme di contagio.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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