Echi di canti alpini e di montagna risuoneranno nel centro storico di Treviso questa sera, sabato 30 ottobre, colonna sonora della festa che celebra il centenario di fondazione della sezione di Treviso dell’Associazione Nazionale Alpini, nata il 6 ottobre 1921 per volontà di sei reduci della Grande Guerra.
L’esibizione dei cori sezionali (a partire dalle 18) è uno dei momenti più suggestivi della due giorni di celebrazioni, il cui programma prevede la marcia con le staffette, che prende il via da cinque luoghi “sacri” della memoria alpina per convergere su Treviso sabato pomeriggio, la sfilata delle penne nere dalla sede ANA di via San Pelajo fino a piazza Duomo, domenica mattina, per confluire nella messa presieduta dal vescovo Michele Tomasi, le cerimonie davanti al Monumento ai Caduti in Piazza della Vittoria e il gran finale in Piazza Borsa, dove sarà svelata la stele commemorativa del centenario, realizzata dall’alpino Vittorio Buratto di Zero Branco.
Chi questa sera percorrerà il centro storico assisterà ad un concerto alpino diffuso: la storica Fanfara Congedati della Brigata Julia si esibirà in Piazza dei Signori; il Coro di Oderzo sarà in Piazza Pola; il Coro del Montello in Piazza San Vito; il Cime d’Auta canterà nell’area davanti al Battistero del Duomo; il Fameja Alpina nella Loggia dei Cavalieri; i Gravaioli in Piazza San Leonardo; il Gruppo Vocale Ottetto ANA sarà presente al Quartiere Latino; il Coro ANA Preganziol canterà nella cornice dell’Isola della Pescheria.
Tutti i cori sezionali poi confluiranno in Piazza Borsa per chiudere la prima giornata dell’anniversario con un concerto all’unisono, in programma alle 22.30. In Piazza dei Signori, tra bandiere tricolori e vetrine dei negozi a tema alpino, spiccherà anche una copia della storica “Fontana delle tette”, da cui sgorgherà vino bianco e rosso che sarà offerto anche ai passanti.
La sezione ANA di Treviso “Terra del Piave, del Montello e del Grappa” in cento anni è cresciuta fino a diventare la settima in Italia per numero di iscritti: conta oggi 10.477 soci (8237 alpini e 2240 aggregati non alpini), suddivisi in 89 gruppi sparsi in 54 Comuni della provincia. Condivide gli stessi valori delle sezioni ANA di Conegliano, Valdobbiadene e Vittorio Veneto, che saranno presenti alle celebrazioni con una rappresentanza, così come le 29 sezioni del Triveneto che hanno aderito all’invito delle Penne nere trevigiane.
“La nostra sezione, con le cinque Medaglie d’oro al Valor militare e le cinque civili, appuntate nel suo vessillo, rappresenta una solida realtà di volontariato e un punto di riferimento per le comunità”, sottolinea Marco Piovesan, presidente dell’ANA Treviso, che ricorda gli importanti impegni affrontati dagli alpini della sezione: la ristrutturazione di un padiglione dismesso dell’ospedale di Oderzo per adibirlo a centro diurno disabili; la costruzione dello stabile della Comunità per tossicodipendenti a Fontanelle; i lavori dell’asilo di Rossosch; il recupero delle trincee e galleria sul Sas de Stria e Lagazuoi, con la creazione del sentiero per i portatori di disabilità che parte dal Rifugio Lagazuoi fino al Piccolo Lagazuoi; il servizio di vigilanza ai Sacrari di Cima Grappa (insieme ad altre sezioni) e di Fagarè della Battaglia, con propri volontari, nei fine settimana e nei giorni festivi; la manutenzione del Bosco delle Penne Mozze a Cison di Valmarino.
Un altro settore è quello dell’ampia offerta culturale proposta dalla sezione con il Centro studi, in cui affluiscono il Portello Sile dove si svolgono le mostre, la biblioteca sezionale di Galleria Bailo, i sette cori sezionali, i tre concorsi nazionali “Fotografare l’Adunata”, “Parole Attorno al Fuoco” e “Una Canzone per l’Adunata”, l’attività didattica con le scuole. La sezione ANA di Treviso appoggia anche il progetto MAB Unesco – Biosfera massiccio del Grappa e collabora con esso.
Piovesan sottolinea il grande impegno profuso dagli alpini nell’emergenza Covid-19: “I volontari della sezione hanno dato disponibilità ad oggi per oltre 12.000 giornate uomo di servizio volontario gratuito. Sono intervenuti nei servizi più disparati tra i centri per i tamponi, il recupero dei padiglioni di ospedali dismessi, la distribuzione delle mascherine, l’installazione e il monitoraggio Surgery point negli ospedale, fino all’attuale supporto nei Vax Point. Nel 2020, in piena emergenza, gli alpini della sezione hanno voluto dare un aiuto concreto con la raccolta fondi, che in un mese ha raccolto oltre 100 mila euro, investiti in aiuti concreti alla sanità locale e alla protezione civile. Tutto questo lo si può leggere nel Libro Verde della solidarietà, la pubblicazione annuale dove vengono raccolte e valorizzate ( in difetto) tutte le ore di volontariato e le donazioni effettuate dai gruppi e sezioni d’Italia. Nel 2019-2020 l’ANA ha prestato oltre 100 mila ore di volontariato per un controvalore di oltre 300 mila euro, esclusa l’attività di Protezione Civile ANA”.
Nel 1995 è stato consolidato il progetto della costituzione della Protezione civile sezionale, che oggi conta circa 500 operatori con un’età media di 55 anni. Gli interventi di aiuto sono stati molteplici, tra cui il sisma in Umbria e Marche del settembre-ottobre 1997, l’Operazione Sorriso in Albania tra i profughi del Kossovo nel 1988, la “Missione Arcobaleno”, gli eventi sismici dell’Aquila 2009 e dell’Emilia 2012 , fino ad arrivare all’emergenza della tempesta Vaia.
A Trevignano gli Alpini si sono radunati davanti al municipio per salutare la staffetta verso Treviso insieme al sindaco e all’intero consiglio comunale (nella foto sopra).
(Foto: archivio Qdpnews.it)
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