In questi ultimi tempi la cronaca, non solo locale ma anche nazionale, ha riportato diversi episodi di infortuni e addirittura decessi avvenuti sul posto di lavoro.
Decessi che hanno coinvolto anche giovanissimi lavoratori come nel caso, ad esempio, del 23enne di Montebelluna Mattia Battistetti, travolto da un carico di circa 15 quintali (qui l’articolo).
Fatti che hanno sollevato diversi interrogativi e svariate riflessioni in merito al tema della sicurezza sul lavoro, oltre a riflessioni come quelle espresse anche dal partito di Rifondazione Comunista, tramite il suo segretario regionale Paolo Benvegnù, il quale ha puntato il dito contro i “controlli ridotti al minimo”.
“Lo stillicidio degli infortuni gravissimi, e anche mortali, continua. – ha esordito Benvegnù – Sappiamo perché accade. Sappiamo che accade perché i controlli sono ridotti al minimo. Sappiamo che accade perché si lavora senza le necessarie sicurezze, che si corre sempre di più, perché quello che conta maggiormente è la produzione rispetto alla vita delle lavoratrici e dei lavoratori“.
“Le parole non servono. Bisogna rispondere nei luoghi di lavoro, imponendo l’obbligo del rispetto delle norme di sicurezza. – ha proseguito – Bisogna proclamare lo sciopero generale, affinché siano rafforzati gli istituti di controllo, con tutto il personale necessario“.
Un tema che, in questo periodo, è al centro di un dibattito anche a livello nazionale.
(Foto: web).
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