Sono risultati tutti negativi i tamponi della seconda tornata di test effettuati agli operatori dell’ex caserma Serena di Casier, alle porte di Treviso.
Luogo al centro della cronaca, a causa della rivolta dei richiedenti asilo lì collocati, avvenuta lo scorso venerdì 12 giugno.
Un operatore di origine pakistana è risultato positivo al Covid-19, come un 34enne dalla Nigeria, fatto che ha richiesto l’intervento da parte dell’Ulss2 per effettuare i tamponi al personale e ai migranti.
Episodi che hanno richiesto la somministrazione dei test a un totale di 320 profughi: mancavano all’appello soltanto 9 esami e il personale sociosanitario dell’Ulss2 è giunto sul posto, anche per valutare gli spazi in vista della quarantena dei profughi ospitati nella struttura.
Ad un certo punto, però, il personale dell’Ulss2, assieme a un responsabile e ad alcuni operatori del centro di accoglienza, sono stati costretti a rifugiarsi in guardiola, perché circondati da alcuni migranti, che hanno bloccato i cancelli della struttura.
Necessario l’intervento delle Forze dell’Ordine che sono riuscite a sedare la rivolta.
Successivamente è stato possibile completare gli ultimi 9 tamponi rimasti, risultati tutti negativi (qui l’articolo).
Nel frattempo, nella giornata di ieri, martedì 16 giugno, è stata fatta una seconda tornata di tamponi agli operatori del centro, tamponi che sono risultati tutti negativi, mentre prosegue la sorveglianza attiva sui richiedenti asilo, attualmente posti in isolamento.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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