Treviso, torna in auge l’idea del Park Vittoria interrato. Conte “archivia” i progetti del centrosinistra per la sosta in centro storico

L’amministrazione Conte rispolvera un progetto di oltre 15 anni fa per riordinare la sosta in centro storico a Treviso: torna l’idea del Park Vittoria, un interrato nella piazza delle Poste, non distante dalla stazione ferroviaria. Sarebbe un multipiano scavato sotto la piazza con oltre quattrocento posti auto, alcuni dei quali destinati ai residenti. Sopra la piazza verrebbe ricavato un giardino e via Cadorna diventerebbe pedonale, alberata e con una ciclabile.

“Abbiamo analizzato diverse opportunità e la più fattibile è quella del Park Vittoria – commenta il sindaco Mario Conte -. Siamo ancora in fase di analisi, stiamo ragionando con la società e attendiamo il parere della soprintendenza con cui siamo già in dialogo. Le tecnologie sono cambiate, realizzare questo interrato sarà molto più facile e veloce rispetto a quanto fosse dieci anni fa. Sarà una vera rivoluzione per Treviso“. Il partner privato rimane Parcheggi Italia, con cui le vecchie giunte leghiste avevano immaginato il Park Vittoria. 

Viene quindi archiviato il parcheggio seminterrato all’ex Pattinodromo, oggetto di pesanti contestazioni da parte delle associazioni ambientaliste perché metterebbe a rischio le mura rinascimentali che circondano la città: rimarrà a raso com’è oggi, lungo il Put.

È tramontato del tutto il progetto di rivoluzione della sosta ideato dall’ex sindaco Giovanni Manildo: il centrosinistra non aveva mai approvato lo scavo in piazza Vittoria e aveva siglato un nuovo accordo con Parcheggi Italia per spostare gli interventi in altri due siti. Dovevano essere l’ex Pattinodromo e il Cantarane in Città Giardino, che sarebbe stato sopraelevato.

Conte ha cancellato tutto: prima il Cantarane, che rimarrà a raso e gratuito (risistemato e riasfaltato), poi il Pattinodromo che la giunta Conte non voleva realizzare a ridosso della cintura muraria, e adesso il ritorno del Park Vittoria, contestatissimo negli anni in cui le precedenti giunte leghiste avevano progettato la sua realizzazione.

“Avevamo ereditato un contratto capestro che vedeva criticità per le nostre mura, patrimonio storico e culturale di Treviso, che ci costringeva a tirare fuori 2,4 milioni di euro per partecipare agli interventi, e ad aumentare le tariffe della sosta in città – continua Conte -. Non so chi avrebbe potuto soddisfare il piano di Manildo, noi non di certo. Lo abbiamo contestato quando era stato presentato in consiglio. L’obiettivo della nostra amministrazione è migliorare la sosta in città e procedere, gradualmente, con la pedonalizzazione che si potrà fare quando avremo le infrastrutture adeguate“.

“Ho fatto mie le istanze dei comitati che avevano chiesto che il parcheggio al Pattinodromo non fosse realizzato per salvare le mura. Osservazioni tardive, che non erano arrivate quando la giunta Manildo aveva presentato l’idea, ma ora le associazioni hanno trovato un’amministrazione pronta ad ascoltare” conclude.

(Foto: Google Maps).
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