“Per l’Ulss 2, per tutti noi che l’abbiamo conosciuto e abbiamo lavorato con lui, è un giorno di grande dolore. Con il dottor Stellini, uomo e professionista dalle grandissime qualità, se ne va un pezzo importantissimo della storia della sanità trevigiana, di cui è stato un indiscusso protagonista per oltre mezzo secolo”.
È commosso Francesco Benazzi nel ricordare colui che “assieme a Vittorino Pavan è stato il padre del Ca’ Foncello. Se oggi Treviso è un riferimento a livello regionale lo dobbiamo a lui. È stato un Direttore con la D maiuscola: al Ca’ Foncello ha dato un taglio di assoluta modernità, sia a livello medico che organizzativo. A lui dobbiamo, tra le tante cose, l’avvio della collaborazione con l’Università di Padova. Uomo intelligente, e maestro di vita, lo ricordo con stima e affetto sincero”.
Domenico Stellini è mancato improvvisamente stanotte, poco dopo le 2, all’età di 85 anni. Il decesso è avvenuto al Pronto Soccorso del “suo” ospedale, dove era stato portato in ambulanza a seguito di un arresto cardiaco nella sua abitazione. Subito soccorso dalla moglie per lui, purtroppo, non c’è stato nulla da fare.
Approdato al Ca’ Foncello nel ’63, prima come assistente del professor Chinaglia in chirurgia e poi del professor De Vido. In quegli anni s’impegnò nei problemi sindacali della categoria medica, divenendo vice segretario nazionale dell’Anaao.
Cresciuto in Campania (la famiglia d’origine era però friulana), dopo la laurea in Medicina e Chirurgia a Padova fu per alcuni anni professore associato di Medicina Legale all’Università di Trieste.
Nell’ambito della sanità trevigiana ha ricoperto, nel corso degli anni, vari ruoli: direttore dell’ospedale, direttore sanitario e direttore generale dell’Ulss 9. Nel 2002 ha lasciato l’Ulss 9 per assumere la direzione dei servizi sanitari della Regione del Veneto.
È stato, inoltre, collaboratore del Ministero della Sanità e, dal 2006 al 2009, presidente dell’ordine dei medici e odontoiatri della provincia di Treviso. A lui si deve, anche, la trasformazione dell’ospedale di Motta di Livenza, destinato alla chiusura, in un grande centro riabilitativo. Si è sempre circondato di ottimi collaboratori, che ha contribuito a far crescere e che sono andati a costituire l’apprezzata “scuola trevigiana”.
Il dottor Stellini lascia la moglie Silvana Agostini, a lungo primario di Pediatria al Ca’ Foncello e i figli Edoardo (direttore del Dipartimento di Clinica odontoiatrica all’Università di Padova) e Pietro (dirigente in Regione). Alla famiglia Stellini vanno le più sentite condoglianze dell’Ulss 2.
Anche il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia ha voluto ricordare il dottor Stellini: “Quando ci incontravamo, e succedeva spesso, lo chiamavo, scherzosamente ma non troppo perché era il vero Mister Sanità. Sono sgomento. – spiega – Ci ha lasciato improvvisamente un uomo che è stato il protagonista numero uno di un vero e proprio rinascimento della sanità trevigiana, che ha accompagnato verso la modernità e l’efficienza di oggi”.
“Mi stringo con affetto alla moglie dottoressa Agostini e ai figli, uno dei quali è un nostro valido collaboratore – aggiunge Zaia – perché quella di Domenico è una grande perdita, sia sul piano professionale che umano”.
“Stellini, per Treviso e la sua sanità, è stato tante cose: modernizzatore, gestore attento e attivo, visionario al punto di aver avviato lui la collaborazione con la Facoltà di Medicina dell’Università di Padova – continua Zaia – ma è stato anche uno straordinario formatore di bravi medici e bravi dirigenti che ora contribuiscono in varie parti del Veneto a mandare avanti una macchina straordinaria come la sanità, da Claudio Dario a Giorgio Roberti, da Francesco Benazzi a Giuseppe Dal Ben e Claudio Tessarin, solo per fare qualche esempio”.
“La Scuola Stellini perde e piange il maestro – conclude – ma i suoi insegnamenti continuano a portare limpida acqua al mulino della sanità del Veneto”.
(Fonte e foto: Ulss2 Marca Trevigiana).
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