Il focolaio balcanico continua a preoccupare l’Ulss 2 Marca Trevigiana. I dati elaborati dal Sisp, dipartimento di prevenzione, non lasciano spazio a molte interpretazioni: dal 26 agosto al 1° settembre sono stati registrati 902 trevigiani positivi al Covid e il 65% sono stranieri. In una prima fase erano solo coloro che erano rientrati dalle vacanze nel proprio Paese d’origine, poi anche coloro che sono entrati in contatto con persone di ritorno dall’estero. Di questi circa novecento casi, i cittadini italiani sono 317, quindi un terzo.
“Quello che chiamiamo “focolaio balcanico” ha portato 456 contagi suddivisi fra 241 cittadini macedoni, 113 albanesi e 102 kosovari – spiega il direttore generale Francesco Benazzi -. Abbiamo trovato positività anche in 52 romeni, 39 marocchini, 11 moldavi, 17 nigeriani e 10 ugandesi, e arriviamo a 587 persone. Questo ci conferma che, grazie ai sindaci e alle associazioni, dobbiamo arrivare a queste persone. Dobbiamo dialogare con i rappresentanti delle comunità straniere per capire come sollecitare la vaccinazione e il tracciamento dei contagi”.
A inizio agosto i contagi della comunità balcanica erano sotto l’8% dei contagi totali della Marca; sono saliti al 23% dopo Ferragosto con un balzo al 47% il 22 agosto fino al 68% del 31 agosto.
“Senza i contagi arrivati dall’Est Europa e da altre nazioni, la nostra provincia avrebbe un terzo dei casi Covid” sintetizza Benazzi. che fa poi il punto su un episodio di grave dolore, il decesso improvviso di Nikolin Ndoni, 39 anni, nato in Albania e residente a Pieve di Soligo: era impiegato in un’azienda della zona e padre di un bimbo piccolo. Non si era vaccinato.
“Il suo percorso clinico è stato velocissimo: quando è arrivato in Pronto soccorso a Conegliano tre giorni prima i suoi polmoni erano già gravemente danneggiati e le sue condizioni disperate – spiega il dg -. Il decorso della malattia è stato incredibilmente breve, ma fino al suo arrivo a Conegliano non era mai stato visitato, si era curato a casa”.
L’Ulss 2 registrava ieri 102 casi settimanali su 100 mila abitanti ma nei distretti di Pieve di Soligo e Asolo i contagi sono altissimi, rispettivamente 137 e 120, come in piena ondata, mentre a Treviso Nord e Treviso Sud si fermano a 85 e 59. I ricoveri nell’Ulss 2 sono oggi 60; di questi, 7 persone si trovano in terapia intensiva e 5 appartengono alla comunità dell’Est Europa, la più colpita da questo frangente epidemico. Il paziente più grave è un macedone ricoverato in terapia intensiva a Montebelluna.
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