La Radioterapia trevigiana celebra 50 anni di attività con un convegno che si terrà nella sala riunioni dell’ospedale di Treviso, venerdì 10 maggio. Ad aprire i lavori sarà, alle ore 10 il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi. Nel corso dell’evento il dottor Alessandro Gava, direttore dell’Unità operativa di radioterapia del Ca’ Foncello, ripercorrerà la storia di dell’oncologia radioterapica trevigiana, nata ufficialmente nel 1969. Saranno presentati, inoltre, l’attività di alcuni gruppi multidisciplinari operativi in ospedale e un volumetto riassuntivo del mezzo secolo della Radioterapia trevigiana.
Interverranno al convegno, tra gli altri, il dottor Vittorio Donato, presidente eletto dell’Airo (Associazione Italiana Radioterapia Oncologica e clinica), il professor Vincenzo Valentini del Policlinico Gemelli (già presidente della società europea di Radioterapia) che terrà una relazione sulla tecnologia al servizio del paziente.
“In provincia di Treviso vengono diagnosticati circa 5.500 nuovi casi di tumore all’anno e circa il 50% di questi necessita di trattamento radiante nel decorso di malattia – sottolinea Gava – I quattro tumori più frequenti (mammella, colon-retto, prostata e polmone) sono neoplasie in cui la radioterapia gioca un ruolo importante nella cura, per cui ogni anno nell’Unità Operativa di Radioterapia Oncologica della Ulss 2 vengono sottoposti a trattamento radiante circa 2000 pazienti”.
“Recentemente a Treviso – aggiunge – è stato completato il programma di aggiornamento tecnologico con l’acquisizione di tre acceleratori lineari in grado di eseguire il trattamento radiante con tutte le tecniche più sofisticate (intensità modulata, tecniche volumetriche ad arco e stereotassi) e tutti muniti di Cone Beam Ct, un sistema di Igrt, cioè di radioterapia guidata dall’immagine, che consente di controllare la posizione del paziente e del volume da irradiare prima di ogni seduta e di eseguire così la terapia radiante con grandissima precisione e sicurezza. Il più recente acceleratore lineare, modello Versa Hd, è stato inaugurato nell’ottobre 2018 e dispone anche di uno speciale fascio di radiazioni non filtrato, che si presta particolarmente per la radiochirurgia stereotassica. Inoltre nel settore operatorio dell’ospedale è ubicato un acceleratore lineare per Iort (radioterapia intraoperatoria) con cui sono stati trattati complessivamente circa 350 pazienti in corso di intervento chirurgico”.
“Il progetto della nuova Cittadella Sanitaria – ricorda Benazzi – prevede uno sviluppo ulteriore della radioterapia oncologica, con la costruzione di quattro bunker che ospiteranno anche una nuova attrezzatura che sarà scelta tra il top di gamma del mercato nel 2020. Lo sforzo che la radioterapia trevigiana sta attuando in questi ultimi anni, oltre che assicurare elevati standard di cura, è quello di accogliere il paziente con grande attenzione alla sua persona, di inserirlo in un percorso in cui la presa in carico sia a 360°”.
(Fonte e foto: Ulss 2).
#Qdpnews.it