Deciso in assemblea con i lavoratori delle medicine, si è tenuto ieri mattina, di fronte a Villa Carrisi, sede della direzione generale dell’Ulss Marca Trevigiana, un presidio (nelle foto) dei sindacati di categoria.
La mobilitazione ha avuto lo scopo di sensibilizzare i vertici aziendali sull’eccessivo carico assistenziale determinato dalla saturazione dei ricoveri e dei posti letto. Una situazione che vede strutturalmente occupati i posti letto ospedalieri ben oltre la previsione della dotazione prevista, mentre resta sostanzialmente invariato il personale impiegato a garantire cure e assistenza.
Consapevole delle difficoltà che quotidianamente vivono i lavoratori, la direzione si è assunta degli impegni. “Confidiamo – affermano le sigle sindacali Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl – che a sua volta anche la Regione del Veneto accolga le istanze che la stessa Ulss presenterà, avvallando il piano proposto e liberando le indispensabili risorse per attuarlo”.
“L’assenza di strutture post acuzie nel territorio, per accogliere pazienti in fase di recupero – spiegano il segretario generale Ivan Bernini, il responsabile sanità Paolo Cendron e il segretario generale Beniamino Gorza, rispettivamente di Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl -, che fa si che solo l’ospedale sia l’unico punto di assistenza e cura dei cittadini, sommato al contenimento della spesa e al blocco delle assunzioni, ha reso la situazione insostenibile: il personale è inferiore agli standard necessari a garantire la qualità del servizio e le condizioni di lavoro sono ormai accettabili”.
“La direzione generale, accolto l’invito dei sindacati di ricevere e ascoltare i lavoratori presenti al presidio, ha condiviso un possibile progetto di organizzazione e gestione delle attività delle aree mediche, al fine di migliorare le attività legate a ricoveri e dimissioni e far fronte alla carenza di personale. Il progetto – continuano Bernini, Cendron e Gorza – potrà dare risposte, fermo restando che molto dipende dalla programmazione regionale e dalle risorse necessarie a realizzarlo. In altri termini servono le risorse per dargli gambe”.
“Nell’immediato l’Ulss si impegna a incrementare il personale, dando priorità all’inserimento dei nuovi assunti in queste aree. Quando si ragiona di personale e dotazioni organiche è sempre complicato – sottolineano i sindacati -, perché il rischio è chiudere una falla per aprirne un’altra. Certo è che in queste aree l’emergenza ha assunto livelli sui quali bisogna subito intervenire”.
“Consapevole della situazione, la direzione oggi si è assunta degli impegni nei confronti dei lavoratori – aggiungono Cgil, Cisl e Uil -. Ci aspettiamo che a fronte delle istanze presentate e degli impegni assunti, la Regione condivida problemi e soluzioni accogliendo le richieste che presenterà l’Ulss, rendendo concreta la possibilità di attuare il piano proposto e liberando le risorse necessarie. L’azienda è parsa sufficientemente ottimista e vogliamo esserlo anche noi – concludono Bernini, Cendron e Gorza – ma se non arrivassero tali garanzie siamo pronti a manifestare anche di fronte a Palazzo Balbi”.
(Fonte e foto: Cgil, Cisl e Uil provinciali).
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