Ulss2 dipartimento per le dipendenze: in pensione la dottoressa Frezza, Benazzi: “Seguirà come volontaria”

Va in pensione dal 1 febbraio dopo 36 anni di servizio all’Ulss, la dottoressa Michela Frezza, direttore del servizio per le dipendenze.

Un percorso professionale interamente dedicato ai temi della prevenzione delle dipendenze che ha visto, nell’arco di decenni, cambiare radicalmente le forme e i modi delle dipendenze così come, inevitabilmente, le strategie per prevenire e combatterne le forme sempre più subdole e variegate ma non per questo meno pericolose.

Laureata in psicologia ha iniziato a prestare servizio per l’allora Ulss 12 nel 1983, come collaboratore esterno dell’allora servizio per l’età evolutiva. È approdata al servizio per le tossicodipendenze (Ser.T.) il 1 giugno 1989 in qualità di psicologa.

Dal 1996 ha rivestito il ruolo di dirigente e con la creazione dell’Ulss2 le è stato confermato l’incarico di Coordinatore e successivamente direttore del dipartimento, grazie proprio alla lunga esperienza accumulata.

Per quasi tre anni, dal 2009 al 2012, ha prestato servizio, inoltre, presso gli uffici regionali della segreteria regionale sanità e sociale – area dipendenze e marginalità.

Tra le maggiori innovazioni messe a punto durante la sua gestione del servizio per le dipendenzevanno ricordati l’attivazione del servizio per le dipendenze giovanili di Parè, rivolto agli adolescenti, esperienza unica a livello regionale e tra le poche a livello nazionale; l’avvio gruppo C, per l’individuazione precoce e il counseling delle malattie sessualmente trasmesse, Hiv in particolare; l’attivazione di progetti dedicati alla marginalità sociale legata alle tossicodipendenze; l’avvio, tra le prime realtà a livello regionale, dell’ambulatorio per il gioco d’azzardo patologico.

“La dottoressa Frezza – sottolinea il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi – è una professionista che ha dato molto a questo territorio e alla prevenzione delle dipendenze in particolare: ha sempre coniugato una grande professionalità con spiccate qualità relazionali e umane, doppiamente importanti nell’ambito in cui ha operato. Si è sempre contraddistinta per la sensibilità e le progettualità innovative che, assieme ai suoi collaboratori, ha saputo mettere in campo in un ambito, quello delle dipendenze che ha visto, in questi decenni, numerosi profondi cambiamenti. Per questo ritengo importante che possa continuare a dare il suo contributo. Mi ha dato la sua disponibilità e, dunque, posso anticipare che resterà con noi come “volontaria” per seguire alcuni importanti progettualità. A lei va, quindi, un doppio ringraziamento, per il lavoro svolto e per quello che, da pensionata, continuerà a fare”.

(Fonte e foto: Ulss2 Marca Trevigiana).
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