Ulss2, per i pazienti dell’oncoematologia pediatrica del Ca’ Foncello è attivo il servizio di pet therapy

L’attività di Pet Therapy per i pazienti dell’unità operativa semplice di ematologia pediatrica del Ca’ Foncello di Treviso si è trasferita “a domicilio” per far fronte alle restrizioni legate al Covid-19.

Sospese le attività in ospedale a causa della pandemia, il progetto “Coccole pelose”, sostenuto dall’Associazione Italiana Leucemie (Ail) prosegue nella forma di percorsi strutturati con obiettivi specifici e personalizzati per età e bisogni specifici. 

“L’operatore – spiega il dottor Paolo Grotto, responsabile dell’unità operativa coinvolta – si reca, assieme al cane, a casa dei bambini e degli adolescenti con patologie sia ematologiche sia oncologiche. A domicilio vengono effettuate passeggiate, giochi, esercizi il cui obiettivo è quello di favorire l’accettazione delle limitazioni legate alla malattia e alla pandemia, ridurre lo stress, migliorare la qualità di vita sia del paziente che della famiglia”. 

Oltre che a domicilio l’attività prosegue anche a Roncade, presso il Centro Cinofilo “Amici del Cane Ranch”. Presso la struttura possono recarsi bambini e adolescenti con parametri immunitari che ne consentano l’accesso.

Dal 2016 l’Ail di Treviso sostiene l’ampio progetto di interventi assistiti con animale chiamato “Coccole Pelose”, che ha lo scopo di prendersi cura della qualità di vita e degli stati d’animo dei bambini e adolescenti, in cura presso la Pediatria del Ca’ Foncello.

Gli operatori lavorano sulla percezione e consapevolezza della corporeità, centrale in un contesto di adolescenza e anche di malattia, sulla capacità di riconoscere ed esprimere le sensazioni per fronteggiarle e trasformarle in emozioni essenziali per lo sviluppo e la maturità psicologica.

La protagonista di questo processo è la relazione con gli operatori dell’équipe di emato-oncologia, ma soprattutto con gli animali, asini e cani, che fungono da veicolo emotivo-motivazionale e specchio di aspetti di sé. Trova il suo spazio in questo contesto tutto il nucleo familiare in un’ottica sistemica di cura. 

“Ringraziamo di cuore l’AIL sezione di Treviso per i progetti in corso – sottolinea il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi -. Da anni è in atto, con loro, una preziosissima collaborazione, sempre nell’ottica di migliorare la qualità di vita dei bambini e delle loro famiglie. 

(Foto: Ulss2 Marca Trevigiana).
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