Un milione e 238 mila dosi di vaccini somministrati nella Marca. Benazzi: “Reazioni gravi solo nello 0,0008% dei casi, nessun decesso correlato”

Su un milione e 238 mila dosi di vaccini somministrati nella Marca le segnalazioni post inoculazioni sono state 144: di queste, 11 erano reazioni gravi e 133 lievi.

Le reazioni più gravi sono state cinque reazioni avverse, una crisi convulsiva, tre aritmie, una miocardite e una sindrome di Guillain Barre – spiega il direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi -. Nessun decesso correlato. Questi numeri ci consentono di dire che le reazioni gravi sono lo 0,0008% e le lievi lo 0,05% delle dosi somministrate. Il vaccino è sicuro e previene i rischi che la malattia, invece, comporta con una maggiore frequenza di casi”.

L’autopsia su Nadia Positello, la gelataia morta all’ospedale di Montebelluna, ha evidenziato che non ci sono correlazioni fra il decesso e la somministrazione di vaccino che la signora aveva ricevuto due settimane prima. “La sequenza temporale fra due episodi non è un nesso causale – spiegano i medici dell’Ulss 2 -. Una cosa sono i collegamenti e le opinioni, un’altra cosa i fatti”.

L’azienda sanitaria, nel ribadire la propria vicinanza alla famiglia e porgere le condoglianze al marito e alla figlia, ha colto l’occasione per fare chiarezza sugli effetti avversi e gli eventi avversi dopo le inoculazioni, affidandosi ai primari di cardiologia Carlo Cernetti e di neurologia Domenico Marco Bonifati.

“In letteratura medica, i casi di miocardite sono 61 per ogni milione di abitanti – ha spiegato Cernetti -. Dopo il vaccino sono stati registrati 6 casi per ogni milione di abitanti in Canada, 21 in Israele, 7 negli Usa. Uno studio su atleti americani ha poi verificato che su 9.300 persone, 2.600 avevano contratto il virus e 1.597 hanno sviluppato una miocardite confermata con la risonanza. La scienza spiega i fenomeni con i numeri e sono dati molto chiari. Chi si ammala di Covid ha maggiori possibilità di sviluppare una miocardite rispetto a chi non contrae il virus”.

L’Ulss 2 ha registrato un notevole aumento di miocarditi nell’ultimo anno, soprattutto nei periodi di massima contagiosità del virus, vale a dire da ottobre 2020 a marzo 2021. Anche i casi di ictus cerebrale sono aumentati: “I sintomi neurologici dovuti al Covid sono stati prevalentemente lievi, così come gli eventi post vaccino – evidenzia Bonifati -, simili a classici sintomi che vengono riscontrati dopo il vaccino anti-influenzale. Notiamo piuttosto un effetto nocebo, che è l’opposto dell’effetto placebo, cioè una maggiore preoccupazione che accentua alcuni aspetti psicologici ed emotivi”.

Secondo entrambi i primari, il rapporto rischi – benefici è nettamente a favore del vaccino e contrarre il virus è nettamente più pericoloso: “Il rischio zero non esiste in nessun farmaco, ma proteggersi dal virus è importante e gli eventi avversi si calcolano in percentuali minime”.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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