Urla e minacce verbali da parte di un giovane, che gli si è avvicinato brandendo una bottiglia in mano: è questo lo scenario che Mario Pozza, presidente della Camera di Commercio Treviso Belluno Dolomiti, ha dovuto affrontare ieri, venerdì 21 luglio.
A fornire i dettagli di quanto è accaduto è stato lo stesso Pozza, il quale ha spiegato i contorni della vicenda, non nascondendo ancora lo stupore per quanto vissuto in prima persona, proprio fuori la sede della Camera di Commercio, a Treviso.
“A causa di alcuni impegni sono uscito dall’edificio della Camera di Commercio, utilizzando una porta secondaria che dà sul porticato di via Fiumicelli, poi sono rientrato: erano le 14.30 – ha detto – Già quando sono uscito c’erano degli individui sotto il porticato, che si stavano prendendo a botte: erano in preda ai fumi dell’alcol”.
Pozza ha spiegato che si trattava di “un gruppo variegato” di persone, “gente dell’Est, sudafricani”, tutti visibilmente alterati dai fumi dell’alcol.
Ubriachezza che ne aveva alterato gli animi tanto che, uno di loro, durante il litigio si era tolto la maglietta.
“Uno di loro, un giovane alto e dell’Est, mi si è avvicinato, visibilmente alterato – ha proseguito Pozza – Mi ha detto che voleva il cellulare, pronunciando poi altre parole incomprensibili, in un’altra lingua. Mi ha minacciato con una bottiglia in mano. Mi sono quindi diretto di corsa dentro a un bar lì vicino, chiedendo che chiamassero i Carabinieri. Il gruppo, sentendone l’arrivo, è scappato verso i giardini”.
“Poi è sceso anche il segretario generale, per vedere cosa fosse successo. Non è la prima volta che troviamo persone un po’ così, accade sempre, ma non era mai successo nulla a questi livelli – ha aggiunto – Si trovano sempre giovani che ti rispondono male. Al segretario generale hanno addirittura rigato la macchina e tutto accade nonostante ci siano le telecamere e passino i Vigili”.
“Sicuramente ora c’è del timore, come dicevo è la prima volta che succede qualcosa in maniera così brutale – ha continuato – Credo che a queste persone debba essere almeno tolto l’alcol: alle 9 di mattina li vedi con i cartoni del vino in mano, quindi c’è da riflettere su quanto avranno bevuto prima di sera”.
A seguito del fatto, sono diverse le telefonate di solidarietà ricevute da Mario Pozza e, nei prossimi giorni, ci sarà anche un incontro tra il numero uno della Camera e il prefetto di Treviso, proprio sul tema della sicurezza, visto quanto avvenuto.
“Ho saputo che una di queste persone era addirittura appena uscito dal carcere – ha aggiunto – Da una parte questa cosa mi secca: siamo in un periodo di pieno rilancio turistico ed è un peccato che un angolo così bello venga rovinato da queste persone”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it