Dilaga anche nella Marca Trevigiana il fenomeno delle offese social nei confronti di chi ha scelto una meta estera per le proprie vacanze estive 2020.
Non sono pochi i casi di persone che ritornano positive al Coronavirus dalle loro ferie all’estero e che vengono poi affidate ai controlli e alle cure del Sistema Sanitario della Regione Veneto, con costi a carico di tutta la collettività.
Alcune nazioni vicine all’Italia stanno vivendo la situazione che ha interessato gli italiani all’inizio della pandemia in Europa, quando il “Bel Paese” era uno degli Stati più colpiti dal Covid-19 e rispetto al quale molti governi di nazioni straniere avevano sconsigliato di andare in vacanza.
Ora la questione si è ribaltata e, anche se i contagi da Coronavirus stanno tornando a crescere in Italia, il nostro Paese si trova a vivere una situazione migliore rispetto ad altre nazioni europee.
In molti non hanno dimenticato i momenti in cui il governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, doveva rispondere alle domande dei giornalisti che si concentravano sulle chiusure di alcune nazioni che avevano imposto delle quarantene per chi tornava da determinate Regioni italiane, Veneto compreso.
Adesso il problema si è capovolto e in rete si trovano post e commenti, anche molto pesanti, in cui gli operatori turistici italiani, ma anche semplici cittadini, sconsigliano vivamente di andare in ferie all’estero per i rischi legati ai contagi ma anche perché la spesa per i test e le eventuali cure andrebbe ad inficiare ulteriormente il buco nella sanità di diverse Regioni italiane, piegate dall’emergenza Covid-19.
Ecco che nei social non è impossibile trovare riflessioni di questo tipo: “Vai in vacanza all’estero quando hai la fortuna di vivere nel ‘Bel Paese’. In questo momento di difficoltà porti ricchezza fuori dall’Italia quando il nostro turismo è in ginocchio. All’estero te ne freghi delle regole e rischi di tornare in Italia contagiato e di contagiare parenti e amici. Inoltre, io che pago le tasse dovrò curarti”.
Ovviamente alcuni “sillogismi” e automatismi rispetto al discorso dei contagi di chi arriva da una vacanza all’estero sono assolutamente forzati, ma riflettono un fenomeno che è presente anche da noi: la rabbia di chi ha fatto dei sacrifici, ha rinunciato ad andare in vacanza nelle classiche mete estive che amava (Croazia in primis) e ora è costretto a veder aumentare la curva dei contagi a causa della superficialità di alcune persone che non potevano fare a meno di passare le ferie in Paesi dove l’emergenza Coronavirus non è pienamente sotto controllo.
Gli italiani, spesso derisi a livello internazionale perché irrispettosi delle regole, durante la pandemia si sono distinti in più di un’occasione per il loro comportamento e per l’attenzione alle misure di contrasto alla diffusione del Covid-19.
Anche se ora c’è chi sta allentando la presa, soprattutto rispetto al tema degli assembramenti, gli italiani hanno compreso l’importanza dell’uso della mascherina, presidio che i cittadini di alcune nazioni europee fanno fatica ad indossare.
Spesso si è detto che l’emergenza Coronavirus avrebbe reso migliori le persone, facendo sì che si riappropriassero delle loro priorità, invece sembra che nuove divisioni e contrasti stiano nascendo tra chi sente di aver fatto dei sacrifici per il bene di tutti e chi li sta vanificando con il suo comportamento irresponsabile ed egoista.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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