In Veneto il 67,54 percento degli aventi diritto è andato a votare per il referendum, esprimendo la propria preferenza in materia di riduzione del numero dei parlamentari, attualmente 945, ovvero 630 deputati e 315 senatori: un dato diverso dalla cifra relativa alle elezioni regionali, che ha visto il 61,14 percento ai seggi.
Due cifre diverse tra loro dovute al fatto che, mentre nel caso delle regionali vengono conteggiati anche i residenti all’estero, ciò non avviene per quanto riguarda il referendum, il quale non prevedeva un quorum di validità.
Referendum per cui sono ancora in corso gli spogli, i quali hanno già restituito lo specchio della volontà degli elettori: in Veneto, al momento, la percentuale dei “SI” si aggira sul 62,7 percento – a fronte del 69,94 percento della media nazionale -, mentre il “NO” è al 37,3 percento – contro la media nazionale del 30,66 percento.
La provincia di Treviso si colloca tra le prime tre per affluenza alle urne con il 68,21 percento: al primo posto la provincia di Padova con il 69,9, seguita da quella di Vicenza con il 69,3.
Dopo Treviso al quarto posto si colloca la provincia di Venezia con il 67,02 percento, poi Verona 65,48, Rovigo 64,32 e Belluno 61,89.
A livello locale Vidor registra un alto tasso di votanti ai seggi con il 75,76 percento: percentuale dovuta alle elezioni comunali che vedono sfidarsi per la fascia da primo cittadino, da un lato, Nicola Zandò sostenuto dalla civica “Comune in rete”, dall’altro, Mario Bailo con “Insieme per Vidor”.
Il Comune di Valdobbiadene ha raggiunto il 67,72 percento di affluenza, seguito da Montebelluna con il 66,02, Pieve di Soligo con il 65,34, Conegliano con il 64,7 e, infine, Vittorio Veneto con il 64,06.
Il prevalere dei “SI” sui “NO” prevede la riduzione del numero di parlamentari, che da 945 saranno ridotti a 600, di cui 400 alla Camera dei Deputati e 200 al Senato della Repubblica.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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