Ogni volta che si parla di elezioni politiche e della nascita di un nuovo governo il nome di Luca Zaia viene immediatamente associato all’esecutivo che sta per nascere. Vuoi per il suo essere sempre diplomatico o per l’alto numero di consensi tra la sua gente che lo pongono sempre in testa nella classifica dei governatori più amati.
Lui però, ogni volta che il suo nome viene associato a quello della Capitale, ribatte secco dicendo che vuole rimanere in Veneto, tra i veneti, per continuare ciò che ha iniziato.
“Guardi che a Roma ci sperano” ha suggerito un cronista al governatore nella mattinata di oggi venerdì, a margine dell’inaugurazione di Casa Aurora a Fontanelle e a circa 24 ore dalle dimissioni di Mario Draghi. “A Biban no” la risposta secca (e anche scherzosa per indicare il suo amore per il Veneto) del presidente, che allontana in questo modo i dubbi su un suo allontanamento dalla Regione aggiungendo poi che “abbiamo dei grossi progetti e posso garantirvi che se vanno in porto avranno l’effetto wow per il Veneto, le Olimpiadi sono nulla in confronto, tanto per capirci. Se vado via io non si realizzeranno mai”.
Il presidente non si sbilancia su questi progetti e si appella alla clausola di riservatezza. Quello che però non è riservato è che il Veneto e il suo governatore chiederanno anche al nuovo Governo l’autonomia: “Fino ad ora per questa partita si è fatto un grande lavoro, e vorrei che non venisse buttato via nulla. Il mio sogno è quello che si celebrasse il quinto anniversario dell’Autonomia (il 22 ottobre ndr) con il suo raggiungimento, perché ricordo che il nuovo governo sarà convocato il 13 ottobre e quindi per l’anniversario abbiamo già un esecutivo“.
Per Luca Zaia non importa quale siano le forze politiche che nel mese di ottobre saranno al governo: “L’avviso che do è che l’autonomia, per quanto riguarda il Veneto, è in prima fila. Noi non ce la siamo messa via. Chi vince deve sapere che noi saremo un nido di vespe per l’autonomia”.
“Guardando in faccia alla realtà – conclude Zaia – fra 60 giorni avremo un nuovo governo con un nuovo parlamento. Queste elezioni saranno anche “sanificatorie”, perché daranno il Paese a una forza di governo che spero sia assolutamente rappresentativa e che possa portare stabilità. È innegabile lo standing del presidente Draghi, ricordo che noi il 14 luglio gli abbiamo votato la fiducia, i 5 stelle no”.
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it