Il Premio di Studio 2024 della Fondazione Valdobbiadene Spumante è stato conferito a Simone Geronazzo per la sua tesi di laurea sull’ “’utilizzo di prodotti stabilizzanti per inibire la fermentazione malolattica in un vino “sur lies”.
La cerimonia si è tenuta venerdì sera nell’auditorium di Villa dei Cedri a Valdobbiadene.
Consegnando il Premio, giunto alla sua 8^ edizione, il presidente dellaFondazione Floriano Curto ha avuto parole di plauso per Simone Geronazzo, residente a Valdobbiadene e neo laureato in Scienze e Tecnologie Viticole ed Enologiche all’Università degli Studi di Padova: “Il conferimento del Premio di Studio è un momento importante per la Fondazione che ha tra i suoi obiettivi primari il sostegno e la valorizzazione dei giovani che scelgono la viticoltura e l’enologia come oggetto di studio prima e come ambito professionale e lavorativo poi”.
Particolare interesse ha sollevato il convegno che aveva come tema conduttore “Economia e sostenibilità del vino”. Ha aperto i lavori Luca Rossetto, ordinario di Economia e Politica Agroalimentare presso il dipartimento Tesaf dell’Università di Padova e docente del corso Wine Economics nel master Vinifera a Montpellier. La sua relazione ha esplorato i mercati internazionali dei vini spumanti italiani, e del Prosecco in particolare, rilevando le dinamiche delle vendite, la forte diffusione a livello mondiale e le significative differenze tra paesi sotto il profilo del posizionamento di prezzo. Ha parlato di tendenze e consumi: “Il mercato del Prosecco è molto ampio e pervasivo – ha affermato – riuscendo a coinvolgere paesi diversi in maniera trasversale. Inoltre risulta avere un forte effetto traino anche per altri vini italiani. Certamente l’ampia diffusione è legata anche al prezzo conveniente e competitivo. I dazi americani potrebbero avere un effetto depressivo per i vini europei, spumanti e prosecco compresi. Speriamo che siano contenuti, perché è innegabile che il vino, per il nostro territorio è un patrimonio unico e irrinunciabile”.
E proprio sul “fenomeno prosecco” si è soffermata Valentina Di Chiara, dottoranda all’Università di Padova, intersecando i temi del marketing e della sostenibilità ambientale. Laureata in viticoltura ed enologia, Di Chiara ha presentato il primo Rapporto di sostenibilità della Denominazione Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG ed il percorso che ha portato alla redazione del documento che rendiconta le performance ambientali, sociali ed economiche dell’intera Denominazione. Il bilancio fornisce un quadro dettagliato dell’impegno verso l’adozione di pratiche di coltivazione dell’uva meno impattanti, che non riguardano solamente la gestione antiparassitaria, ma anche quella idrica e del suolo, la gestione del verde, la valorizzazione dei sottoprodotti e la tutela della biodiversità: “Anche in cantina – ha dichiarato Di Chiara – è sempre maggiore l’adozione da parte delle case spumantistiche di pratiche finalizzate ad una corretta gestione e valorizzazione della risorsa idrica, all’efficientamento energetico in un’ottica di riduzione delle emissioni e di conversione verso fonti energetiche più green e alla selezione di packaging a ridotto impatto ambientale”.
Pierantonio Geronazzo, vicesindaco di Valdobbiadene, ha portato i saluti dell’amministrazione comunale mentre il presidente del Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG Franco Adami è intervento ribadendo il suo impegno affinché territorio e prodotto siano sempre più intrecciati in modo indissolubile: “Le colline della Denominazione DOCG piacciono a tutti – ha aggiunto Adami -, ma vengono lavorate da pochi, che eroicamente le coltivano, le presidiano e le mantengono sicure e belle. La Confraternita ha il merito di aver sempre avuto chiaro questo punto e di aver mantenuto fede al suo impegno, con particolare riferimento alla tutela e rafforzamento dell’identità territoriale”.
(Autore: Redazione Qdpnews.it)
(Foto: Confraternita di Valdobbiadene)
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