Anche la Civica Endimione, una delle forze di opposizione in consiglio comunale a Valdobbiadene, ha voluto manifestare il suo pensiero sul tema dei profughi afghani dopo che la scorsa settimana il gruppo consiliare Valdo d’Italia e d’Europa ha presentato una mozione in Comune con l’obiettivo di portare in conferenza dei capigruppo la questione dell’accoglienza diffusa di alcuni cittadini dell’Afghanistan, per poterne discutere poi in consiglio comunale.
Valdo d’Italia e d’Europa, inoltre, aveva manifestato l’interesse a gestire, attraverso un progetto strutturato, l’accoglienza dei profughi afghani che saranno indirizzati nel territorio di Valdobbiadene, sulla scia di altre esperienze positive di accoglienza diffusa in altri Comuni trevigiani come Treviso, Asolo e Carbonera (vedi articolo).
“Non condivido l’uscita a mezzo stampa prima di aver fatto una discussione all’interno della conferenza dei capigruppo – spiega Simone Adami, capogruppo della Civica Endimione -, che ritenevo più opportuna e che ci avrebbe consentito di uscire con una proposta congiunta. Anche per la Civica Endimione la questione dei profughi afghani è un problema importante e riteniamo che sia giusto accogliere queste persone che arrivano da uno scenario di guerra e di privazione dei diritti fondamentali”.
“Crediamo che queste persone – continua -, in modo particolare quelle che hanno collaborato con le forze occidentali e chi ha lo status di rifugiato, abbiano diritto ad essere accolte nel nostro Paese. Accanto all’accoglienza, però, bisogna anche capire ‘chi fa che cosa e come lo fa’: al momento queste indicazioni non credo ci siano o perlomeno non abbiamo avuto delle comunicazioni da parte della Prefettura”.
Il capogruppo Adami ha sottolineato che in questa fase è opportuno essere prudenti prima di parlare di accoglienza senza un piano ben definito sulle modalità e sulle risorse necessarie per aiutare i profughi.
“Non credo che i Comuni e gli enti periferici in generale abbiano risorse da poter destinare a questa situazione – aggiunge – Ad oggi, infatti, i bilanci sono talmente ingessati da non consentire l’utilizzo di risorse per questo tipo di azioni. Sì all’accoglienza di queste persone, che non possono essere considerate al pari dell’immigrato clandestino che arriva sulle nostre coste, e sì all’operazione comunale o intercomunale per un’eventuale accoglienza ma tutto deve essere fatto all’interno di un piano ben preciso dettato dall’amministrazione centrale”.
L’aspetto economico e l’inserimento dei profughi afghani nel mondo del lavoro e nel tessuto sociale italiano sono due aspetti centrali per la Civica Endimione.
“C’è il rischio di fare operazioni dettate più dall’aspetto emotivo che da quello razionale e pragmatico – conclude Adami -. Questo potrebbe generare confusione e l’intenzione, che sicuramente è buona, si potrebbe trasformare in qualcosa di negativo”.
(Foto: Facebook).
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