Domenica scorsa se n’è andato un secolo di storia valdobbiadenese: è mancata la centenaria Ettorina Cesco, vedova Bernardi, classe 1917.
La donna era nata a Bigolino nell’anno più critico della Grande Guerra: era il 4 ottobre 1917, subito dopo la disfatta di Caporetto e la terribile occupazione austro-tedesca del Veneto. Ancora in fasce era andata profuga con i suoi familiari a Premaor di Miane e, suo malgrado, fu “forgiata” da una delle pagine più nere della storia trevigiana: l’an de la fan 1917-1918.
Successivamente lavorò alla vecchia filanda di San Gregorio, percorrendo ogni mattina la strada a piedi, accompagnata dalle canzoni della tradizione locale, che tanto amava intonare con le amiche di Bigolino. Alcuni anni dopo sposò Ruggero Bernardi e si trasferì a Riva de Milan, dove nacquero le due figlie Angela e Maria, amorevolmente accudite tra una faccenda domestica e l’altra.
Ettorina ha vissuto i suoi ultimi anni in famiglia con grande serenità, accudita dalle figlie. Fino agli ultimi istanti si è goduta la vita, era lucidissima e ha sempre donato un sorriso a nipoti, pronipoti ed amici che venivano a trovarla alle Buse.
Il rosario della donna avverrà questa sera, martedì 17 aprile, alle ore 20, nel duomo di Valdobbiadene. La comunità locale, invece, potrà accompagnare Ettorina nel suo ultimo viaggio domani, mercoledì 18 aprile, alle 16.30, sempre in duomo.
(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
(Foto: www.lememorie.it).
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