“Spero che la Regione, ora che non c’è più, si ricordi in qualche modo di lui, perché per il Veneto e i veneti lui ha fatto davvero tanto”. E’ con la voce rotta dalla commozione che il presidente dell’associazione dei medio-piccoli risparmiatori “Noi che credevamo”, Luigi Ugone, ricorda l’amico e compagno di tante battaglie, l’avvocato Andrea Arman, scomparso ieri, lunedì, all’età di 65 anni, a causa della leucemia.
E in tanti, quando nelle scorse ore hanno appreso la triste notizia della morte del legale di Valdobbiadene (con studio a Vidor), hanno pensato la stessa cosa: “Il Veneto e i veneti, anche chi non lo conosceva, hanno perso un punto di riferimento, una persona che amava profondamente la sua terra”.
Tanto da sposare subito, senza mai arretrare di un millimetro e in maniera totalmente gratuita, la causa dei risparmiatori truffati dopo il crack finanziario di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, mettendo a disposizione la sua professionalità di esperto legale, ma soprattutto la sua passionale umanità di veneto “tradito” (lui per primo tra coloro che avevano perso soldi).


“Soldi che non erano di certo la sua priorità, non nelle cause della banche venete – ricorda ancora Ugone -. Per tutta l’assistenza e il supporto forniti in questa vicenda, non ha infatti mai staccato una fattura. Lo faceva perché aveva vissuto quel dramma come una ‘rapina’ ai veneti e al territorio, che ne risultava così impoverito e svilito”.
Referente del coordinamento associazioni banche popolari venete “don Enrico Torta”, prima ancora difensore dei Serenissimi nel processo per associazione eversiva con finalità di terrorismo, dopo l’assalto a piazza San Marco, Arman era infatti un convinto sostenitore dell’istanza di un Veneto “più autonomo e indipendente”.
Nel mezzo, dopo le esperienze nella prima Liga Veneta (di cui fu tra i soci fondatori nonché consigliere comunale proprio a Valdobbiadene) e poi nell’Union del Popolo Veneto, anche una candidatura nel Movimento Cinque Stelle. “Ma per lui, sempre appassionato di battaglie sociali, la politica non era mai un fine, semmai un mezzo per arrivare al risultato – ricorda ancora Ugone -. Su alcuni temi avevamo anche visioni diverse, ma la vicinanza con lui, sempre elegante nei modi ma fermo nei princìpi, mi ha molto arricchito. L’ho ammirato molto”.
Parole di cordoglio e affetto sono anche quelle postate da un altro venetista doc, Ettore Beggiato, che così ha ricordato l’amico sui social: “Con Andrea ci eravamo sentiti qualche giorno fa quando mi aveva parlato della sua situazione piuttosto critica, ma non avrei mai pensato che si arrivasse all’epilogo in così poco tempo. Con Andrea, che aveva qualche anno in meno di me (era nato nel 1959), c’eravamo conosciuti nei primi anni Ottanta, negli anni “eroici” della Liga Veneta; poi c’eravamo ritrovati nell’Union del Popolo Veneto e nel 1997 lo misi in contatto con alcuni Serenissimi di cui divenne l’avvocato difensore. Più tardi fu l’animatore, con Don Torta, di un movimento a difesa degli azionisti della Banca Popolare di Vicenza. Ciao amico mio, on strucon forte e… Viva San Marco!”.
L’ultimo saluto all’avvocato Arman si terrà venerdì prossimo, alle 15.30, nel Duomo di Valdobbiadene. Nell’epigrafe che annuncia il funerale, un ultimo rimando che lui avrebbe sicuramente gradito: “Duri ai banchi”.
(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto: Onoranze funebri Monico e archivio Qdpnews.it)
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